Esclusiva, Stefano ceci su DIEGO ARMANDO MARADONA

ESCLUSIVA, Stefano ceci su DIEGO ARMANDO MARADONA
Il personaggio più carismatico a cavallo di due secoli, Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi, a quasi due anni dalla scomparsa,
rimane al centro dell’attenzione dei media e nel ricordo della sua grandezza tra la gente che lo ha amato e che lo ha sempre sostenuto nel suo percorso di
vita e nel calcio.
Il suo immenso talento, le sue gesta calcistiche, l’essere stato colui che ha trasformato una città, Napoli, nella metropoli del calcio mondiale, oggi
rappresentano il recente passato che stride con quanto accade nelle aule dei tribunali e che riguardano gli effetti della grandezza di
Diego Armando Maradona: la sua eredità.
Da un lato la sua famiglia allargata, dall’altro un suo amico che possiamo sicuramente definire un amico sincero: Stefano Ceci.
Ceci è l’uomo che ha vissuto al fianco di Maradona per quasi un quarto di secolo, a cui Diego si è anche affidato negli ultimi anni della sua vita per la parte commerciale del suo nome, ed a cui ha trasferito il testimone per la produttività del personaggio Maradona, indicando in Stefano il procacciatore e l’agente firmatario di contratti per la gestione della sua immagine.
“Per questo è vigente un contratto firmato con tanto di firme notarili e postille dei tribunali competenti”.
Questo ruolo, però, è diventato per Stefano, un ruolo delicato che la famiglia del Pibe, in qualche modo, sta mettendo in discussione.
Quali sono i motivi della disputa tra la famiglia Maradona e Stefano Ceci?
A raccontarci questi motivi è proprio Stefano Ceci che in ESCLUSIVA per casanapoli.net, dice: “Sto continuando a portare avanti la volontà di Diego come cita il contratto, fatto sta che negli ultimi dieci anni di Diego i contratti li ho chiusi tutti io.
E gli attacchi degli eredi sta nel fatto che io mando i soldi dove oggi ha deciso il giudice della successione Maradona aprendo un conto a loro favore a nome di Diego Maradona successione causale eredi.
Ma qui sorge il problema, siccome i soldi sono stati bloccati da altri 3 eventuali eredi che sono in attesa del Dna, per essere riconosciuti anche loro come figli legittimi loro ad oggi non possono toccare un euro e allora vogliono che io sottoscritto gli mando i soldi nei loro conti correnti esteri per monetizzare subito. Io ho denunciato l’accaduto al tribunale .
E da qui apriti cielo perché ovviamente sono diventato per loro un nemico in più !!!!”.
E continua: “”Finché vivrò non depongo le armi, se fossero stati a fianco a Diego negli anni che ci sono stato io a quest’ora sarebbe stata un’altra musica,
ma loro non hanno mai fatto nulla…hanno solo hanno sfruttato la situazione del personaggio Maradona.
Come d’altronde lo hanno fatto in molti (tutti attorno a Maradona, ma Diego è sempre stato nel dimenticatoio da parte di tutti).
Che la smettano di Mentire !!!”.
Per quanto attiene all’ultima decisione del Giudice di La Plata, Stefano Ceci dice: “Dichiarazione di certezza circa la validità e validità del contratto in oggetto
– ovvero SATTVICA SA., gli eredi di Diego Armando Maradona- Dalma Nerea Maradona Villafañe, Dinorah Giannina Maradona Villafañe,
Diego Armando Maradona (H); Jana Maradona e il figlio Diego Fernando Maradona Ojeda e, Sebastián Baglietto nella sua qualità di amministratore
del suddetto patrimonio-, si astengono immediatamente da qualsiasi atto od omissione che ostacoli o ostacoli il pieno esercizio dei diritti contrattuali
di Stefano Ceci ai sensi del Contratto di Licenza per lo sfruttamento economico dei diritti di immagine, nonché i relativi contratti
(cfr. allegato II aggiunto al documento introduttivo).”.
Questa la cronaca dei fatti fin qui raccontataci da Stefano Ceci. Per chi scrive, rimane il ricordo nostalgico per Diego Armando Maradona, un ragazzo
che amava il pallone e con esso ha conquistato il mondo. W Diego Armando Maradona.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.