Caso: Lobotka è centrale nel gioco del Napoli
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mimmo Caso, ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Inter e Lazio
Commento sulla gara tra Lazio e Napoli? “Per quello che hanno dimostrato, sono due squadre che prediligono una certa filosofia calcistica. Sono impressionato dall’avvio di stagione degli azzurri, soprattutto per la scelta di Spalletti di affidare le chiavi del centrocampo a Lobotka. È un calciatore imprescindibile, detta i tempi di gioco della squadra campana. Con il Lecce i partenopei, però, hanno sciupato una buona ccasione. Il turnover è fondamentale, ma forse non avrei preso determinate decisioni nella gara con i pugliesi. Dal canto loro, i biancocelesti sono partiti bene, anche se hanno avuto un atteggiamento tattico differente in questo inizio di stagione. La Lazio resta una squadra in salute. I punti persi con la Samp, tuttavia, potrebbero pesare durante il corso dell’annata. All’Olimpico si disputerà una grande partita”.
È presente un vice-Lobotka nella rosa azzurra? “Non credo, Stranislav è unico. Ognuno possiede determinate caratteristiche. Lo slovacco è il fulcro del gioco del Napoli, la sua assenza crea tanti problemi. Per creare un vice-Lobotka servirebbe un robot…”. Quale modulo potrebbe valorizzare le caratteristiche di Osimhen? “Victor ha l’obbligo di essere un vertice alto ed un riferimento per gli inserimenti degli esterni. Quest’ultimi, tuttavia, non amano tanto questo taglio… Resta centrale nel gioco del Napoli, nonostante questa funzione ricoperta. È un finalizzatore importante per il Napoli: è forte di testa, ha rapidità e progressione. Può migliorare ancora tanto, ma dovrà dimostrare il suo valore nella coralità del gioco azzurro”. Ricordi di Lazio-Campobasso? “Momento glorioso dei biancocelesti. Ma ho vissuto anche momenti bui alla Lazio. Sono ricordi indelebili, soprattutto per I tifosi capitolini. Era una squadra che ha scritto una pagina fondamentale della storia di questa squadra. Fascetti, allenatore dell’epoca, mi schierò da libero, non avrei pensato di svolgere questo ruolo. La passione e la voglia di far emergere quel club… questi sono ricordi bellissimi”. Come percepisci questo momento complesso per il calcio italiano? “Purtroppo c’è poco coraggio per lanciare giovani di qualità. Miretti ha dato dimostrazione in due partite di poter mostrare il proprio valore. Non capisco perché il calcio italiano non abbia il coraggio di puntare su questi talenti. In questi anni, l’Atalanta forse è stato l’unico club con un florido settore giovanile. Perché non imitare un modello come la Dea? Anche l’operato di Corvino del Lecce è stato fantastico, è un personaggio che cavalca sempre l’onda calcistica in base alle proprie competenze. Tra i giovani italiani attualmente non è facile scovare nuovi talenti, è necessaria tanta competenza. Spero in un’inversione di tendenza”.
Commento sulla Fiorentina di mister Italiano? “Il tecnico ha grandi idee, ha mostrato un bel calcio. Chapeau, è uno dei migliori allenatori attualmente in circolazione, soprattutto per la sua filosofia calcistica. I viola hanno disputato un’ottima partita con il Napoli e proposto un calcio straordinario. Il club può fare strada in Serie A”. E l’Inter? Parte favorita per lo scudetto? “L’anno scorso ha commesso alcuni errori importanti. Nel calcio non si possono perdere occasioni, il club ha buttato tre punti con la Lazio. Manca l’equilibrio dellq grande squadra. Ha la migliore rosa della Serie A, eppure non riesce a dimostrarlo”.
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