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Bianchi a Radio CRC: “Il Napoli lotta da anni per lo scudetto, adesso ha una rosa interessante. Milan svantaggiato, ma non ci sono alibi…”

A Radio CRC, nel corso del programma “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli.
“Il Napoli è una bella realtà, siamo però all’inizio. Sarà un campionato particolare visto che verrà interrotto, ma il Napoli ha una rosa interessante con giocatori nuovi che si stanno mettendo in mostra. È veramente una bella realtà.
C’è stato un lavoro da parte dei manager straordinario, la gestione della società è stata ottima. Gli investimenti stranieri sono all’ordine del giorno.
Ormai l’organico è numeroso e di qualità, hanno perso ottimi giocatori ma sono stati bravi a trovare giocatori motivati che vogliono ottenere risultati sul campo. La cosa importante è capire quali sono le ambizioni, quelle azzurre riguardano la conquista dello scudetto. L’unica incertezza è che questa interruzione non sappiamo cosa produrrà come cambiamenti di allenamento, infortuni, cambiamenti climatici.
Per vincere non puoi affidarti a un solo giocatore, Leao e Osimhen sono interessanti e importanti. Mi sembra che ha più danni il Milan, perché il Napoli ha dei giocatori interessanti come Raspadori, certe situazioni nell’arco della stagione le devi affrontare. In partite del genere si vede la qualità e la voglia del gruppo, non ci sono alibi.
La gestione di Gasperini è ottima da anni, l’anno scorso non è stata brillante. Quest’anno è meno brillante sotto il profilo estetico ma subisce bene, ha giocatori interessanti che sono in fase di recupero. Giocare contro l’Atalanta non sarà facile per nessuno.
Il mio calcio con questo è diverso, ha ragione Ferlaino quando dice che la gestione societaria è diversa. Il Napoli era una squadra appetibile a tutti gli interessi televisivi, adesso basta pensare che il vincitore percepisce meno di una squadra che retrocede.
Preferisco sempre la qualità alla quantità, non dimentichiamo che adesso il campionato italiano è di seconda fascia visto che i migliori vanno in Premier. Nei miei anni i migliori erano in Italia, è mancato anche l’inserimento di giocatori italiani che preoccupa. Il calcio italiano deve prendere atto di tutto questo.
Per dare un giudizio sul tecnico c’è bisogno di tempo, adesso gli allenatori hanno un organico di tantissime persone. Ai miei tempi eravamo in due o in tre.
Ho molta considerazione per il ruolo dell’allenatore, quando vedevo le partite arrivavo prima per vedere come si comportavano i tecnici”.