Serena: Il Napoli anche l’anno scorso ha giocato spesso con il 4-2-3-1, ma Raspadori…
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, ex calciatore, tra le tante, di Juve e Inter ed attuale allenatore del Legnago
Lautaro non si è distinto al Mondiale con l’Argentina… “Credo sia soltanto un periodo negativo. Ha fatto ugualmente sua parte, ha aiutato la propria squadra in tante partite, nell’ultima non è sceso in campo neppure dal 1′. Per cui ha già intrapreso il percorso per iniziare a far bene e lasciare nuovamente il segno. Anche Lukaku non è riuscito ad incidere e a sfruttare le occasioni avute nell’ultima sfida nella Coppa del Mondo con il Belgio”. Pensieri sul l’esonero di Luis Enrique? “Queste è il mestiere… Credo che abbia pagato le aspettative deluse, poiché ci si attendeva tanto dalla Spagna al Mondiale, un boccone amaro da digerire. I calci di rigore restano un terno al lotto, poteva succedere di tutto”. Si è bloccata l’evoluzione del calcio spagnolo? “Le squadre della Liga stanno vivendo alcune difficoltà, sembra siano tornate di modo la fisicità e i club strutturati in modo diverso. Ma il calcio è affascinante proprio perchè è imprevedibile, domani potrebbe già mutare questo scenario”. Come vedi l’evoluzione del calcio nel suo complesso? Superiorità della fisicità sulla tecnica? “I calciatori devono essere innanzitutto bravi. Il Napoli è un esempio: ha tanta fisicità sino a centrocampo, ma in avanti ci sono calciatori più piccoli. Lo stesso discorso vale per il Milan”. Nuovo ruolo di Raspadori a centrocampo: analogia adeguata con Griezmann con la Francia? “Jack giocava da sottopunta già al Sassuolo, supportava il centravanti. Il Napoli anche l’anno scorso ha giocato spesso con il 4-2-3-1, ma Raspadori non c’era ancora. È un ripasso di un modulo utilizzato in passato, una soluzione adottata da Spalletti anche nella scorsa stagione”.
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