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Tifosi ultras di Napoli e Roma: scontri sulla A1

Tifosi ultras di Napoli e Roma: scontri sulla A1

E’ stata una vera e propria guerriglia quella verificatasi questa mattina sull’autostrada A1 tra Monte San Savino e Arezzo.

Testimoni oculari raccontano di scontri tra i tifosi ultras del Napoli, diretti a Genova per Sampdoria Napoli e ultras della Roma diretti a Milano per Milan Roma, 17esima giornata di campionato.

Gli scontri hanno prodotto lo stop del traffico veicolare e la successiva chiusura dell’autostrada A1 in direzione Milano, poi chiusa anche in direzione Sud.

E’ questo il modo per uccidere il calcio e alimentare odio tra le persone, soprattutto tra le due tifoserie, un tempo coalizzate nel cosiddetto derby del sud o derby del sole, tra la Roma e il Napoli.

Sarebbe opportuno, dunque, fare tutti un passo indietro anche per onorare la memoria di Ciro Esposito, ferito a colpi di arma da fuoco a Tor di Quinto, prima della finale di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina nel 2014.

Ciro morƬ, dopo lunga agonia, al Policlinico Gemelli 52 giorni dopo il ferimento.

Ecco come il TGR Rai Toscana, evidenzia i fatti di questa mattina:

“Autostrada del Sole bloccata nel tratto aretino, tra Monte San Savino e Arezzo per scontri tra tifoserie, riferiscono le forze dell’ordine. Sul posto le pattuglie della polizia stradale sezione di Battifolle. SiĀ tratterebbe dello scontro tra tifosi del Napoli e della Roma.Ā Al momento ĆØ chiusa la corsia nord dell’Autosole, ma con ogni probabilitĆ  sarĆ  chiusa anche in direzione sud. Pesanti le ripercussioni sul traffico, particolarmente intenso in questo tratto.

I tifosi sono scesi dalle macchineĀ erano in mezzo all’autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro. Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l’area di servizio. Siamo riusciti a superarli e siamo scappati. Io e mio marito stavamo tornando dalla settimana bianca, in macchina ci sono anche i nostri figli, due bambini piccoli. Avevamo paura che ci arrivasse qualcosa addosso e siamo andati via il piĆ¹ velocemente possibile“.

Questo il racconto di una testimone riportata da “Repubblica”.