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Venerato: futuro Osimhen ? se ne parlerà a Giugno, Kvara rimane ma con il giusto adeguamento economico

A “1 Football Club”, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista Rai. Di seguito, di seguito un estratto del suo intervento

Avventura tra Nicola e la Salernitana ai titoli di coda?

“È stato deciso l’esonero di Davide Nicola dal presidente Iervolino. Credo che dopo la salvezza dello scorso anno il presidente abbia commesso una serie di errori, spero non irreparabili. Premetto che i tifosi debbano riconoscergli molto, non è usuale investire con passione come fatto da Iervolino, nutro molta simpatia e stima per la persona.
Poi però si è fatto prendere dalla suddetta passione, e dalla presunzione di conoscere un mondo che credeva di conoscere dopo soltanto un anno. La scelta di affidarsi ad un giovane dirigente come De Sanctis esigeva anche che il presidente garantisse autonomia e fiducia nell’ex Napoli. In questo senso, avviare trattative all’insaputa del proprio direttore sportivo, come l’esonero del tecnico, è un errore di una certa gravità.
Un presidente deve affidarsi ad uomini di campo, e limitarsi alla gestione societaria e finanziaria, come fatto da De Laurentiis. Per quanto riguarda Nicola, poi, c’è stato l’errore di delegittimarlo. Credo che tutti i problemi della Salernitana comincino con l’addio di Sabatini, proprio come il triennio terribile della Juve credo sia iniziato con l’addio di Marotta”

Successore di Nicola?

“È impossibile saperlo, nemmeno la dirigenza ha le idee chiare. L’esonero è stato deciso da poco, ed ora sono in contatto con i vari candidati per capirne la disponibilità a firmare un contratto di 4 mesi, con l’obiettivo della salvezza. Si è fatto il nome di Iachini e D’Aversa e Semplici, anche se il primo della lista è Vincenzo Montella.
Dei tre l’ex viola è che ha vincoli contrattuali, con l’Adana Demirspor. C’è anche l’opzione Paulo Sosa, ma ritengo che Montella sia il tecnico scelto dalla dirigenza per la guida tecnica della squadra. Solo in caso di rifiuto di Vincenzo la società opterebbe per i primi tre citati”

Che momento vive l’Inter di Inzaghi?

“Si è detto molto sul diverbio tra Lukaku e Barella, ma si tratta di consuete discussioni di campo, nulla di grave. Con la Samp, tuttavia, mi aspettavo maggiore decisività, una vittoria avrebbe dato un senso, seppur minimo, alle flebili speranze di rimonta scudetto.
L’Inter finirà comunque tra le prime quattro. La squadra gode di un rosa di assoluto valore, e può vantare un percorso che riserva ancora le coppe. C’è infatti ancora la semifinale con la Juventus, tutta da giocare, perché l’eliminazione credo diverrebbe un problema”

Pensieri sulla crisi rossonera?

“Il Milan sta vivendo un disagio tecnico e mentale. La squadra, lo scorso anno, giovava di una leggerezza che permetteva al gruppo di esprimersi al meglio in campo. La vittoria dello scudetto, però, ha messo delle pressioni che hanno inciso sulle prestazioni, con l’aggravante delle certezze che vengono meno dopo qualche passo falso.
C’è stata, poi, una campagna acquisti che non ha apportato i benefici sperati, con l’investimento monstre su De Ketelaere che non si è rivelato fruttuoso.
Va detto che le qualità del belga sono indiscutibili. Credo sia un diamante grezzo, che impone di concedergli il tempo necessario per esplodere, che pure fu necessario per Leao. Nutro dei dubbi, forse, sulla tenuta mentale del ragazzo.
Non so se abbia il carattere per sostenere le pressioni del nostro calcio. Ulteriore fattore da considerare sono le tensioni societarie, con l’arrivo di Cardinale che ha determinato alcune incertezze. Le prime crepe sono arrivate proprio in relazione al mercato, con i casi Leao e Zaniolo che hanno evidenziato la distanza di vedute tra Cardinale ed il duo Maldini-Massara”

Condizioni di Maignan?

“Sulle voci circolate negli ultimi giorni non c’è molto da aggiungere, è la deriva dei social media. L’infortunio al polpaccio subìto dal calciatore è di una certa entità che, sottovalutato dallo staff medico, ha costretto il francese ai box oltre le previsioni.
Nei prossimi giorni, tuttavia, il giocatore sarà a disposizione di Pioli, potendo magari definirsi arruolabile già per il ritorno con il Tottenham. Dunque, sembra che il peggio sia passato”

Oltre i nerazzurri, cosa può riservare la lotta Champions?

“Non c’è una favorita, sarà una lotta al fotofinish. Il Milan stesso non mi dà certezze per una qualificazione in Champions. L’Atalanta gioca un gran calcio, forse il più bello dopo quello del Napoli. La Lazio può giovarsi delle qualità di Sarri, che garantisce ai biancocelesti certezze di gioco. La Roma gode dei singoli, più che del gioco, e per questo andrebbero considerati come rivali di tutto rispetto.
Mi auguro che Sarri e Gasperini riescano a terminare tra le prime quattro, per la stima che nutro per i due tecnici. Quando il Napoli di Reja acquisiva punti su punti in Serie B, io reputavo il Genoa di Gasperini come ulteriore nota lieta del campionato, anche più godibile del gioco degli azzurri. Sarri è un allenatore che meritava di approdare molto prima nella massima serie.
De Laurentiis si convinse di Maurizio proprio dopo la sfida tra i partenopei ed il suo Empoli, con i toscani capaci di grandi prestazioni. Certo, il presidente si fiondò su Emery prima di contattare Sarri ma, per fortuna, non ci fu accordo tra lo spagnolo ed il Napoli”

La gestione della vicenda Zaniolo ha lasciato a desiderare?

“Certi argomenti dovrebbero rimanere all’interno del club, per evitare che la vicenda degeneri come accaduto. La storia ha due colpevoli, la società ed il calciatore.
Sulle eventualità scorrettezze, in fase di trattativa, del calciatore e dei suoi procuratori, va ammesso che si tratta di strategie ormai consuete nel calciomercato. Fa parte del gioco, l’amore per la maglia è ormai l’eccezione. Sulle cifre raccontate negli scorsi giorni, io non ho mai parlato dei cinque milioni del Bournemouth, che ha offerto tre milioni e mezzo.
Le offerte a titolo definitivo sono arrivate soltanto da Bournemouth e Galatasaray. Milan e Tottenham hanno richiesto il prestito con obbligo condizionato. Dunque, Pinto non ha mentito a riguardo, seppur sia vero che la società abbia rifiutato le opzioni milanista e londinese per motivi economici”

Futuro di Osimhen e Kvara?

“Il futuro del nigeriano si deciderà a giugno, in un vertice con i suoi procuratori. Servirà un adeguamento contrattuale, a cui il presidente è disponibile, anche andando oltre i parametri del club. Se Osimhen dovesse poi decidere di cedere alle sirene della Premier, si scatenerebbe un’asta tra Arsenal e Chelsea, con cifre che potrebbero aggirarsi attorno i 150 milioni.
Sul georgiano, invece, ci sarà l’adeguamento economico che il ragazzo merita ma non ci saranno problemi sulla permanenza, che non è in discussione. I tifosi potranno godere delle prestazioni di Kvara almeno per un altro anno”

Rinnovi di Lozano e Zielinski?

“Sono situazioni che verranno rinviate a fine stagione, dopo il raggiungimento degli obiettivi attuali. Il Napoli non credo che cambierà l’idea progettuale già proposta agli agenti dei calciatori: rinnovo sì, ma a determinate condizioni.
In tal senso, le richieste dei procuratori registrano una distanza con il club, e soprattutto con i suoi parametri. Non escludo, dunque, una partenza dei calciatori. In estate, infatti, Zielinski fu vicino al West Ham, con gli intermediari che arrivarono a castel di Sangro per discutere di un accordo che pareva potersi concludere. Ciò aiuta a comprendere come non ci siano incedibili nel Napoli, soprattutto in caso di offerte adeguate”