La Gazzetta dello Sport, Napoli pigro e svogliato


La Gazzetta dello Sport: “Il Napoli ha sbagliato tutto: è sceso in campo pigro e svogliato”.
Sempre nell’edizione odierna il quotidiano rosa non si risparmia e arriva la prima vera batosta per il Napoli di Spalletti. Gli azzurri hanno sbagliato tutto, a partire dallo spirito con cui è sceso in campo: molle, pigro e svogliato. L’assenza di Osimhen si è fatta sentire e in una notte come quella, ha pagato un quarto dei gol che aveva subito in 27 giornate. Dopo tanta fatica e una corsa così entusiasmate, la sconfitta è ammissibile e non ha assolutamente compromesso nulla. Tuttavia, da ora è compito di Spalletti cancellare questo brutto ricordo dalla testa dei giocatori, e proiettare la squadra verso la Champions nella maniera più serena possibile.
Certo niente è compromesso ma in ottica Champions si accende un piccolo campanello d’allarme. Il Milan grazie a questa importante vittoria in ottica campionato (per la lotta in zona Champions, ndr) si riveste di autostima e ritorna ai fasti del precedente campionato. Il Napoli in una sola notte invece perde (?) tutte le sue certezze e non basta l’assenza del condottiero nigeriano per salvare la faccia.
La squadra azzurra ieri è apparsa smarrita, forse anche per quello che le accadeva attorno. Spalletti adesso sa che dovrà organizzare bene la trasferta di Milano di Champions League e riportar fiducia e autostima nei i suoi ragazzi che hanno i mezzi per reagire a questi schiaffi. Anche il tifo più caldo è avvisato. Il Napoli ha bisogno del loro supporto, del loro calore e della loro vicinanza.
Al traguardo manca poco e ci si arriva tutti assieme: squadra società e tifosi. Che si permetta loro di portare all’interno del Maradona gli strumenti che le tifoserie di tutto il mondo pallonaro usano e che solo e soltanto ai tifosi del Napoli vengono vietati: megafoni, tamburi e coreografie. Perchè poi brucia assai vedere che ai tifosi di Lazio e Milan viene concesso di “tutto di più”.


“Scrivo di calcio da oltre mezzo secolo. Molti che scrivono usano tranquillamente i modi miei ma non se ne accorgono affatto; vedono il calcio con occhi miei ma si guardano bene dall’essermi riconoscenti.” (Cit. Gianni Brera)