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Ciaschini: La Champions è fatta di sfide cosiddette da dentro o fuori…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Ciaschini, ex vice allenatore di Ancelotti
Cosa significa conoscere bene la Champions? E’ davvero così importante per vincere?
“La Champions è fatta di sfide cosiddette da dentro o fuori, ed è fondamentale saper affrontare l’impatto che questo aspetto determina. Non c’è possibilità di recupero ed ogni partita diviene determinante. E’ necessario essere sempre pronti e preparati”
Esistono allenatori che rendono meglio nelle cosiddette partite secche?
“In linea teorica non esistono tecnici da Coppa o da campionato. Tuttavia, è chiaro come il campionato esiga delle peculiarità differenti. Ci sono allenatori che riescono a garantire continuità alle proprie squadre, riuscendo soprattutto a mantenere alta la tensione della squadra a differenza di altri che, dunque, possono esprimere tutta le qualità e la tensione in una singola gara. Compito che, spesso, non riesce a chi proprio in campionato si disimpegna con maggiore continuità”
Come giudica l’esperimento di Camavinga da terzino?
“È stata una sorpresa molto positiva. Il Real ha dimostrato, per l’ennesima volta, il beneficio di una filosofia volta alla ricerca di giocatori che, seppur giovani, riescono a dimostrare sempre grandissima qualità. Ancelotti può giovare di giovani campioni dal livello consolidato. Dunque, sebbene si possa pensare ad un ampio divario tra le rose di Coty e Real, anche i Blancos dispongono di un collettivo di assoluto spessore”
Ritiene che Ancelotti continuerà ad allenare a fine stagione?
“Posso dire soltanto che Ancelotti, quando era alla Reggiana, era deciso a smettere in virtù delle eccessive pressioni del ruolo. Tutti coloro che fanno questo tipo di sport, quando si trovano in campo e si nutrono tutte ciò che il calcio ha da offrire, difficilmente si allontanano dal rettangolo di gioco… Secondo me, dunque, Carlo non ha assolutamente intenzione di smettere”
Il Napoli può avere qualche rammarico per la mancata qualificazione?
“Il Napoli ha già dimostrato tutto il suo potenziale anche nel percorso europeo. La stagione è stata eccezionale e sempre svolta a ritmi altissimi, e questo ha sicuramente influito sulla lucidità dei calciatori in quella che è stata la parte cruciale della stagione. Quanto conquistato dalla squadra, però, rimane qualcosa di eccezionale e gli azzurri dovranno esserne sempre fieri”
Crede sia opportuno continuare in azzurro per Spalletti dopo il successo?
“E’ il dilemma di ogni allenatore. Il Napoli, però, ha delle basi ottimali per poter aprire un ciclo vincente anche in Europa. Saranno fondamentali anche le ambizioni del club e le capacità della società di allestire un progetto che possa puntare sempre più in alto”
Chi passa l’euroderby?
“Devo essere sincero, vedo molto bene l’Inter. I nerazzurri sono in decisa ripresa. Il Milan, però, è imprevedibile, pur considerando l’assenza decisiva di Leao”