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Mancosu: Il lavoro di Giuntoli è stato straordinario…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Mancosu, calciatore del Costa Orientale Sarda ed ex del Bologna
Come si fa a mantenere alta la concentrazione dei giocatori quando, come nel caso del Bologna, per tanti anni di seguito si lavora senza un obiettivo concreto
“Gli ultimi anni il Bologna è incastrato in una sorta di limbo ma dietro c’è un lavoro incredibile del presidente. Parliamo di una persona che ha svolto un grande lavoro a Bologna, capace di non fare mai il passo più lungo della gamba pur affidandosi ad una grande ambizione. L’Europa ritengo sia il grande obiettivo della presidenza ed il prossimo anno potrebbe essere quello buono in tal senso”
Come vedrebbe Thiago Motta in una piazza come Napoli?
“In questi mesi il tecnico rossoblù ha fatto sicuramente molto bene. Le ambizioni, nella prossima stagione, saranno altissime in azzurro ma Motta credo abbia le qualità caratteriali e tecniche giuste per potersi esprimere al meglio anche con i partenopei”
Quanto perde il Napoli con l’addio di Giuntoli?
“Abbastanza. Il lavoro di Giuntoli è stato straordinario a Carpi, portando il club dalla D alla massima categoria. Anche a Napoli i meriti del direttore sono evidenti, all’insegna di un mercato brillante ed intelligente, coronato dallo storico traguardo del tric olore. Perderlo sarebbe difficile per il club partenopeo”
Orsolini pronto per il grande salto?
“Ha fatto un gran campionato. Non è sempre partito titolare ma ha saputo rispondere presente quando chiamato in causa. Credo sia un giocatore maturo per fare il salto definitivo. D’altronde, se non si concede ad Orsolini l’opportunità di una big non so a chi potrebbe essere concessa…”
Con che stimoli Bologna e Napoli affronteranno la prossima gara?
“Sarà difficile. Entrambe le squadre hanno ormai raggiunto i propri obiettivi, ma la sfida contro i campioni sarà una vetrina importante per i felsinei. Ci sarà una bella cornice di pubblico al Dall’Ara per quella che sarà l’ultima trasferta degli azzurri. Un’opportunità, dunque, anche per il Napoli”
Lei ha giocato al Montreal Impact: ritiene che l’appetibilità del calcio italiano all’estero sia ancora elevata?
“E’ ancora alta. Tutta l’Europa, vista dal Nord-America, è sicuramente appetibile. La storia dell’Europa non può dirsi ancora replicata in altri continenti come quello americano. Giocare in campionati come quello inglese, italiano o spagnolo è come per noi giungere in Nba. Tuttavia, credo che l’MLS possa crescere molto ed eguagliare il livello dei nostri campionati nei prossimi dieci anni”
Osimhen è un terminale sostituibile per il Napoli?
“E’ un calciatore che a me piace tantissimo. Gode di caratteristiche che sento anche mie. Nel calcio di oggi sono importanti forza e velocità, ed Osimhen vanta entrambe. Anche alle cifre che circolano in questi mesi reputo difficile trovare un giocatore che possa garantire caratteristiche simili, e soprattutto un simile idillio con la piazza. Fosse per me, confermerei il nigeriano”
Kolo Muani potrebbe essere l’erede del nove azzurro?
“E’ un profilo di quelli che mi piacciono molto. Ha delle caratteristiche ricordano Osimhen, soprattutto in progressione. Per esuberanza fisica e maturità, invece, esige ancora un lavoro di valorizzazione. Non ci sono tanti calciatori che possano dirsi capaci di sostituire il nigeriano. Isak del Newcastle è tra questi”
Sta già pensando al futuro dopo il calcio giocato?
“Ho fatto il corso da allenatore quest’anno a Coverciano. Non so se smetterò di giocare dopo questa stagione o la prossima, ma sono deciso ad intraprendere la carriera da allenatore. E’ u percorso sicuramente difficile e differente da quello di calciatore, sarà fondamentale avvalersi dei consiglio di chi gode di maggiore esperienza in tal senso”