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Esposito: De Laurentiis ci ha abituato a cambiare spesso ogni anno

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimiliano Esposito, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Lazio
SI è conclusa una stagione pressoché perfetta per gli azzurri?
“Sarebbe stata ancor più perfetta con una finale di Champions. Le potenzialità, questo gruppo, le aveva tutte. L’unico momento in cui la squadra ha sofferto di difficoltà principalmente numeriche è stato proprio quello in cui si disputavano le gare decisive della stagione. Ciononostante, è stata un’annata fantastica. Un campionato gestito in maniera esemplare, riuscendo a mantenere l’ampio vantaggio ed a non mettere mai in discussione il successo. È un gruppo fatto di campioni veri e che consente al Napoli di poter aprire un ciclo”
Ritiene, dunque, sia possibile aprire un ciclo nonostante i cambiamenti che l’estate prospetta?
“AI miei tempi, si necessitava di tempo per poter amalgamare gli eventuali innesti in gruppi ben consolidati. Oggi il calcio è cambiato. De Laurentiis ci ha abituato a cambiare spesso ogni anno. Tanti senatori sono andati via, sostituiti da calciatori semi-sconosciuti che invece sono riusciti nell’impresa del tricolore. In questo sport due più due non fa mai quattro, e sono sicuro che le eventuali partenze potranno essere sostituite al meglio, con giocatori altrettanto validi e che sapranno continuare un ciclo azzurro”
Nella trattativa tra De Laurentiis e Spalletti è mancata la mediazione di Giuntoli?
“Non credo, anche perché Spalletti ritengo si sarebbe fermato comunque. Credo fortemente nelle parole del mister. A Napoli non ho vinto perché sono arrivato nel momento peggiore della storia del club, ma so cosa significa vivere questa piazza e questa città, soprattutto dopo un successo come quello di quest’anno. È giusto concedersi una pausa dopo una stagione che sicuramente avrà determinato fatiche sia psicologiche che fisiche”
Quanto pesa l’eredità di Spalletti e cosa lascerà Luciano al nuovo allenatore?
“Lascerà un gruppo di giocatori e, soprattutto, di uomini importanti. È qualcosa su cui il nuovo allenatore potrà fare affidamento. Ciò detto, sappiamo tutti a Napoli come funziona: vinci una gara e sei un fenomeno, perdi quella successiva e cominciano le critiche. Questa è stata, però, anche la stagione della tifoseria che ha sempre supportato la squadra, in qualsiasi momento. Il prossimo tecnico dovrà dimostrare di saperci fare, e di saper raccogliere un’eredità importante. Almeno per il primo anno, il tecnico che verrà potrà vivere di rendita del lavoro pluriennale svolto da Luciano”
Quali caratteristiche dovrebbe avere il nuovo allenatore del Napoli?
“È ovvio che, quando vinci, sei appetibile. Il prossimo tecnico dovrà avere sicuramente tanta ambizione, personalità, e pazienza. Napoli non era semplice prima dello Scudetto, figuriamoci adesso… Piazza e presidente pretenderanno qualcosina in più, come potrebbe essere la finale Champions o, addirittura, il successo nella Coppa Campioni. Servirà determinazione, dunque, ed un carattere forte per poter gestire l’ambiente”
Era dalla stagione ‘84-‘85 che una tra Milan, Juventus ed Inter non chiudeva distante dalle prime due posizioni: crede che sia una situazione estemporanea o l’inizio di un nuovo equilibrio?
“Credo che possa essere un nuovo equilibrio. Il Napoli ha vinto lo Scudetto e la Lazio è arrivata seconda, entrambe giocando a calcio. Le altre, invece, sono squadre che hanno proposto poco calcio. Oggi, se non sei organizzato nei minimi particolari e capace di venire fuori da ogni eventuali problematica, fai fatica. Il Napoli ha giocato quel che, per larghi tratti, è stato il miglior calcio d’Europa, seguito a ruota da Maurizio Sarri. Questo è il calcio del futuro!”
Sarri può tornare a Napoli?
“Direi di no. Non credo nelle minestre riscaldate. Piuttosto, mi auguro una soluzione tra De Zerbi ed Italiano”