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Frey: Spalletti sente la necessità, comprensibile, di ricaricare le batterie…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sebastian Frey, ex calciatore, tra le altre, di Inter e Fiorentina
Lei si è definito più volte un fiorentino francese, ha dunque compreso il malumore che ha portato Spalletti a lasciare il club?
“Sono un italiano d’adozione. L’Italia è un Paese che amo. Ieri ero a Firenze, e c’è stato modo di parlare con una persona che conosce molto bene Luciano. Va considerato che Napoli, in quanto a stress, non è una piazza molto semplice. È un ambiente molto passionale, in cui si vive il calcio 24 ore al giorno. Spalletti ha fatto un’impresa storica, riuscendo in un tricolore assolutamente meritato, ma che ha inevitabilmente richiesto un dispendio nervoso notevole. A primo impatto quella del mister è una scelta che può sorprendere, con un progetto ormai ben avviato ed una squadra che può dirsi sua. Riflettendoci, però, la trovo una scelta abbastanza sensata. Spalletti sente la necessità, comprensibile, di ricaricare le batterie e ripartire con nuove energie”
Come giudicherebbe l’approdo di Vincenzo Italiano a Napoli?
“A qualche ora dalla finale parlare di mercato mi dispiacerebbe, c’è un obiettivo da raggiungere anche per la Fiorentina. Ciò detto, dopo le ottime stagioni, soprattutto a Firenze, non possiamo più definire Italiano un allenatore emergente. Tuttavia, approcciare in una piazza come Napoli, che richiederà di doversi confermare in campionato e di poter crescere in Europa, non è semplice. Calcisticamente, per idee proposte e sistema di gioco, è un tecnico che farebbe al caso del Napoli, ma per la gestione della piazza non saprei dire quanto possa essere pronto”
Che finale sarà per i Viola?
“Sarà una partita molto difficile. Non nascondo che giocare in finale congro una squadra inglese non è mai semplice. Sono squadre che giocano sempre a ritmi elevati, potendo anche vantare una certa superiorità rispetto ai Viola. La Fiorentina, dalla sua, può puntare sulla compattezza del gruppo. I fiorentini dovranno giocare proprio sul collettivo. Soprattutto, sarà importante mantenere il baricentro medio-basso. Gli inglesi giocano spesso in profondità, e la Fiorentina potrebbe esserne colpita se alzasse la linea. Fossi in Italiano, questa sera, farei un blocco medio-basso, aspettando gli sviluppi della gara. Non vuol dire non essere coraggiosi, ma essere intelligenti nel comprendere l’approccio dell’avversario e puntare sulla velocità dei propri calciatori”
Come si giustifica la scelta del Milan di salutare Maldini?
“Mi sono esposto sui social, dichiarando la mia preoccupazione da ex giocatore, e da calciatore che poteva definirsi rappresentativo. Non è un discorso che attiene alle prospettive future o presenti di Paolo, né al lavoro svolto in questi mesi. Quel che mi preoccupa è il trattamento, il modo in cui è successo. Questi presidenti molto ambizioni, americani e stranieri, richiedono che a parlare siano soltanto i numeri. Non è un male, almeno fino a quando non si vada oltre il lavoro e mancare di rispetto al passato, a chi ha lasciato il segno nella storia del club”
Sabato ennesimo scontro tra Italia e Inghilterra: si aspetta che l’Inter possa impiegare un atteggiamento simile a quello della Fiorentina di questa sera?
“Sicuramente, con le dovute proporzioni. L’asticella in Champions è molto alta. L’Inter incontrerà la squadra che, in questo momento, è la più importante d’Europa. I Citizens godono di individualità spaventosamente forti, e sarà necessario giocare con grande carattere e personalità. Soprattutto sarà importante reggere fisicamente il City. Credo che capiremo la partita nella prima mezz’ora del primo tempo. Se i nerazzurri dovessero riuscire, in questo lasso di tempo, a contenere gli inglesi e concedersi qualche occasione, assisteremo ad una grande partita. Se l’Inter, al contrario, soffrirà nei primi trenta minuti, quella di Istanbul potrà essere una gara complicata”
A chi si affiderebbe nel futuro: Meret o Gollini?
“Mi piace il friulano, e lo seguo da anni. È un ragazzo che mi è sempre piaciuto, ha un’ottima impostazione ed è molto completo. Gli è stato imputato di essere un po’ indietro con i piedi rispetto ad altri portieri, ma sta facendo progressi importanti anche in tal senso. Sinceramente mi terrei Meret titolare. È un portiere che ha dimostrato di essere molto affidabile nella stagione del tricolore. Se riuscirà a confermarsi nei prossimi anni ne sarò lieto, e sarà forse necessario interrogarsi anche sul suo apporto in Nazionale”
Possiamo definitivamente smentire la notizia del tuffo in piscina?
“È stata una vigliaccata di un giornalista che scriveva per un giornale ‘rosa’, senza fare nomi. Fu dato poco peso alla vicenda ma ancora oggi mi chiedono ‘è vero che ti sei tuffato nella piscina vuota di casa tua?’ È vero che noi portieri siamo un po’ pazzi, ma non fino a questo punto… È una storia inventata ed anche abbastanza ridicola, ma va bene così. Ho vissuto bene e a casa la piscina è sempre piena”