fbpx

Azzurro Italia: sarà Spalletti, ma non l’ItalNapoli

Azzurro Italia

Azzurro Italia: sarà Spalletti, ma non l’ItalNapoli

Luciano Spalletti, uno dei tecnici più preparati al mondo, è il sogno proibito di Gravina che lo preferisce ad Antonio Conte, già selezionatore degli azzurri fino al 2016.

Il tecnico, ex azzurro napoletano, è però vincolato al Napoli in virtù di un contratto firmato con De Laurentiis in cui si stabilisce che nessuna altra squadra Luciano potrà allenare fino a Giugno 2024.

Questo come logica conseguenza: Spalletti ha deciso di lasciare la squadra del Napoli dopo la vittoria dello scudetto per rintanarsi nella sua Certaldo a ritemprarsi dopo le fatiche a cui si era sottoposto in qualità di tecnico della squadra azzurra.

E poi il rapporto con Aurelio De Laurentiis era diventato logoro dopo l’esclusione dalla Champions League ad opera del Milan.

Il rapporto Spalletti-De Laurentiis

Insomma Aurelione puntava a vincere sia il campionato scorso, così come è avvenuto, sia la Champions League, accusando il suo tecnico per non essere riuscito a portare la squadra alle semifinali della manifestazione europea.

Tra il contratto sottoscritto da Luciano e Aurelio e la possibilità che il tecnico diventi il nuovo selezionatore azzurro Italia, ballano 3 milioni di euro di penale che la FIGC o lo stesso Luciano, dovrebbero versare nelle casse del Napoli.

Attualmente il presidente Gravina, della FIGC, ha dato incarico ai suoi esperti legali, di trovare il cavillo per sbloccare la situazione.

Entro fine settimana sapremo come è stato risolto il problema.

L’analisi tecnica della cura Spalletti…non sarà l’Italia la copia del suo Napoli vincente

Nel frattempo il CdS si sofferma sull’aspetto squisitamente tecnico:

“Non sarà un altro Napoli. 

Da Empoli a Napoli, le sue squadre non hanno quasi mai deluso sul piano dello spettacolo. Nell’ultima stagione ha realizzato il suo capolavoro, gioco splendido, risultati incredibili. Quella stessa magìa serve ora alla Nazionale che Mancini ha abbandonato nottetempo. 

Per Spalletti è un’altra grande scommessa, diversa ma complicata come quella di Napoli. Ed è da qui che dobbiamo ripartire: non possiamo sovrapporre l’organico attuale della Nazionale a quello del Napoli. 

Non abbiamo, noi italiani, un altro Osimhen, non abbiamo un altro Lobotka, non abbiamo un altro Kvaratskhelia.

Siamo già fortunati ad avere lo stesso Di Lorenzo, capitano del Napoli e riferimento di Spalletti, Raspadori, che ora potrebbe trovare più spazio nell’azzurro della federcalcio, e Politano che lo Spalletti ct potrebbe impiegare come alternativa a Chiesa”.