fbpx

Napoli: Conte logora chi non ce l’ha ed alimenta i sogni dei tifosi

Il Napoli di Conte

foto instagram SSC NAPOLI

E se si risolvesse pure la questione Di Lorenzo…

Napoli. S’infiamma Napoli. E non solo per la consueta calura estiva. Da quando Antonio Conte si è insediato sulla panchina azzurra, infatti, è ritornato l’entusiasmo in città. C’è una gran voglia di ripartire all’ombra del Vesuvio, anche e soprattutto dopo l’ultima, sciagurata stagione. Detto ciò, sono numerosi i punti interrogativi che accompagnano questo primo scorcio della nuova annata partenopea.

Uno riguarda sicuramente il caro vecchio Giovanni Di Lorenzo. Cosa fa il capitano, resta o va via? S’interrogano, si perplimono, i tifosi. E di certo, le ultime dichiarazioni rilasciate dal Nostro durante la conferenza stampa tenuta in nazionale, non hanno sgomberato il campo da eventuali elucubrazioni. Anzi. Se è possibile, hanno acuito ancor di più la sensazione di una cessione, se non imminente, quantomeno ineluttabile.

Chi ha più di trent’anni – oltre al Game Boy ed al Festivalbar – ricorderà sicuramente le schermaglie, più o meno simili, avvenute tra il Napoli e lo slovacco Marek Hamsik. Qualche estate fa, infatti, una delle creste più iconiche del panorama calcistico europeo dei primi anni Duemila, si ritrovò in una situazione simile. Mino Raiola, pace all’anima sua, voleva portare lo slovacco in un club strisciato ed il buon Marek, almeno in un primo momento, sembrò quasi sul punto di cedere. Salvo ritornare – in maniera definitiva ed insindacabile – sui suoi passi.

Lungi da chi scrive, ovviamente, paragonare tale situazione a quella che attualmente sta attraversando Di Lorenzo. Anche perché, stando alle parole del suo (napoletanissimo) procuratore, Mario Giuffredi, l’eventuale partenza dell’esterno toscano sarebbe dovuta più ad un volere personale dell’ex Empoli che a delle pressioni esterne. Tradotto in soldoni: in questo caso il procuratore c’entra veramente poco. Epperò, l’esempio di Hamsik potrebbe essere utile per capire che a volte, nel Calcio, quel che si vuole oggi non vale domani. Si vedrà.

Conte, intanto, per alcuni media nazionali è già diventato un allenatore “normale” (per qualcuno addirittura “bollito”) Già. Perché nella narrazione (tossica) di alcuni organi di informazione del belpaese, la caratura ed il prestigio di un professionista, variano a seconda della destinazione in cui si arriva. Insomma, il solito, becero pressapochismo. Fortunatamente, sono i risultati ottenuti sul campo a parlare per il tecnico salentino. E non solo quelli conseguiti in Italia.

In definitiva, Conte logora chi non ce l’ha ed alimenta sogni e speranze dei napoletani. A tutto il resto ci dovrà pensare l’ancestrale lungimiranza del presidente Aurelio De Laurentiis ed il brillante acume del nuovo direttore sportivo azzurro, Giovanni Manna. E se, in un senso o nell’altro, si riuscisse a risolvere pure la grana Di Lorenzo, il Rinascimento napoletano sarebbe quasi completato. A quel punto, la gara interna disputata contro il Lecce, l’ultima dello scorso campionato, sarebbe solo un ricordo lontano. Come il Game Boy ed il Festivalbar di cui sopra. Ma meno dolce.