Napoli-Udinese è solo un rallentamento tra Lazzaretto, volti nuovi e quale Europa? – Le Pillole del Campionato del Napoli

Napoli-Udinese è il secondo pari consecutivo degli azzurri che non sfruttano al contempo il passo falso dell’Inter a Firenze nel recupero di campionato
Doveva essere la domenica della consacrazione dopo il pareggio in trasferta contro la Roma e invece Napoli-Udinese si è trasformata nella rilettura di una classifica pronta a riproporre le solite paure, vecchi claim e discorsi diplomatici un po’ troppo stucchevoli. Tra una piazza in gran parte insofferente che ha reagito al secondo rallentamento consecutivo come la peggiore delle sconfitte e il Lazzaretto azzurro che ha privato Conte anche dell’ottimo Spinazzola, oggi è davvero un lunedì più lunedì che mai. Non solo questioni di campo: le voci dei protagonisti, le curiosità della settimana e tutte le novità più irriverenti nelle Pillole del Campionato del Napoli!
Il piano Z
Ve l’avevo promesso, in questo appuntamento delle consuete Pillole avremmo fatto un bilancio del mercato del Napoli. Beh, non è difficilissimo: di colpi da novanta last minute non ce ne sono stati, tranne l’acquisizione quasi all’ultimo momento di Noah Okafor, ex Milan, come vice Osimhen. Un palmares di tutto rispetto, classe 2000 eppure è stato considerato da tutti non un piano A, non un piano B, neanche un piano C…vabbè, per far prima ve lo dico io, è persino un piano Z, quello della disperazione. Nella conferenza stampa indetta a Castel Volturno, il diesse Manna ha parlato di una tecnica di mercato che non ha dato i suoi frutti però, povero uaglione, non lo buttiamo così giù di morale: con l’ex 9 di Osimhen e un po’ di dieta, sono certa che farà bene!
Lazzaretto
Poi certo, Antonio Conte non è neanche fortunato. Via Osimhen, Via Kvara e si mettono anche gli infortuni. Che la coperta in molti ruoli sia un po’ corta e un po’ sintetica lo si sa già da tempo, però l’infortunio di Spinazzola non ci voleva proprio. C’è chi diceva che si trattasse di un’influenza, poi di un mal di schiena, poi problema muscolare e caput. No, un degno sostituto non c’è e tocca proprio a lui, Pasquale Mazzocchi da Barra con furore. Niente contro di lui, anzi, ci mette sempre amore, sudore e garra ma i limiti tecnici sono evidenti e contro un’Udinese davvero ben preparata, la frittata è servita (LE PAGELLE).
Il gatto e il topo
E così, Napoli-Udinese scorre via veloce ma neanche troppo. La gara è quasi assopente nei minuti iniziali, con grande fatica nell’aumentare i ritmi e le occasioni da gol. Gli azzurri sono imprecisi anche nei passaggi più semplici, facendo presupporre che qualcosa non stesse andando nel verso giusto. Tutti si aspettavano una goleada invece si fa fatica persino ad arrivare dalle parti di Sava fino al 37′ quando il solito scozzese dal cuore scugnizzo gonfia ancora la rete questa volta di testa. Sì, è proprio Scott McTominay che spezza l’incantesimo e anche i record bianconeri. Ma questo stato di grazia dura solo 3 giri di lancette e a gettare i tifosi azzurri nello sconforto ci pensa un gran gol di Ekkelenkamp, servito su un piatto d’argento dal duo Mazzocchi-Juan Jesus. Peccato.
Tutti insieme
La tifoseria napoletana è così, di cuore. Nel bene e nel male, come ogni innamorato, tende ad amplificare all’estremo le sue emozioni. Inonda d’amore Capodichino dopo l’impresa di Bergamo sia per il volo di andata che per quello di ritorno e dopo due pari consecutivi, anche meritati ahimè, vede tutto nero. Ma non del tipo che la strada per la vetta è complessa, anche perché al di là dell’Inter stasera il Napoli è ancora capolista ma proprio che sta andando tutto male, che è tutto da rifare, che nessun calciatore è all’altezza, che stiamo rischiando quasi di andare in serie B peggio dell’era Naldi-Corbelli. Eh no, non ci sto. Calma e sangue freddo. Non sarà facile né scontato certo ma perché mollare la presa e perché devono farlo proprio i tifosi? Si lotta fino alla fine, tutti insieme, come cantano le curve e scrive Simeone sui social.
Quale Europa?
Dimenticate l’Antonio Conte giunto a Napoli con il claim “amma faticà” e tornate un attimo indietro nel tempo, all’allenatore tattico, preciso, esperto, diplomatico ed enfatico. Lui lo sa, quando le pressioni della piazza si fanno troppo opprimenti, quando inizia a regnare un po’ di insano disfattismo, c’è da stemperare la tensione. E cosa c’è di meglio che massimizzare i risultati e minimizzare gli obiettivi. “La Champions? Vero, la stiamo blindando ma a me è stato detto solo di tornare in Europa, che può essere l’Europa League, la Conference…tutto il resto è un di più”. E così, con un colpo da maestro e qualche naso storto si prosegue verso questa entusiasmante e lunga stagione, certa che il MEZZO passo falso di Roma e contro l’Udinese sia fisiologico per tornare a correre più forte che mai. Alla prossima!
Alessia Bartiromo
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Testarda, imprevedibile, caparbia e passionale. Con la “testa nel pallone” ed i piedi in uno stadio.