fbpx

Napoli, tra sogni e realtà: un campionato che poteva essere diverso

Napoli

Napoli, tra sogni e realtà: un campionato che poteva essere diverso

A Radio Napoli Centrale, durante “Calcio alla Radio – Terzo Tempo”, il professor Guido Trombetti ha dipinto con lucidità e un pizzico di amarezza la stagione del Napoli. Il suo editoriale ha messo in evidenza un tema che ormai tormenta i tifosi partenopei: “questa squadra non è più quella che due anni fa ha incantato l’Italia con un calcio spettacolare e un tricolore cucito sul petto con orgoglio”.

Il primo tempo contro il Venezia è stato un lampo di brillantezza

“un ritorno, anche solo momentaneo, a quel Napoli che sapeva dominare e imporre il proprio gioco. Ma poi, come già troppe volte accaduto, nella ripresa è scesa in campo una squadra irriconoscibile, la controfigura sbiadita di sé stessa. È stato come assistere a un’illusione che si dissolve all’improvviso, lasciando spazio a una realtà ben diversa: una squadra che si liquefa sotto la pressione, incapace di mantenere il ritmo e l’intensità necessarie per competere ai massimi livelli”.

“Il campo, giudice supremo, ha bocciato i sogni di un Napoli di nuovo protagonista. Sappiamo tutti che questa rosa non è quella che alzava al cielo lo scudetto con Osimhen e Kvaratskhelia come fari di un sistema perfetto. Eppure, nonostante le difficoltà, gli azzurri hanno saputo regalare strisce di risultati positivi, forse insperate per chi conosce i limiti strutturali di questa stagione. Un merito che va riconosciuto, ma che non basta a nascondere la realtà”.

Secondo Trombetti, è evidente che la società non ha mai davvero creduto nella possibilità di ripetersi. “La campagna acquisti invernale ne è la prova lampante: sciatta, priva di una visione chiara, affidata a un direttore sportivo che, almeno per ora, non sembra all’altezza delle aspettative di una piazza così esigente. Un’occasione persa, soprattutto in un campionato che non ha un leader indiscusso, che si vincerà con un punteggio relativamente basso. Era un’opportunità da cogliere, eppure il Napoli è rimasto a guardare”.

Il livello generale della Serie A…

Un rammarico ulteriore è il livello generale della Serie A, che “senza Antonio Conte sarebbe stato un torneo piatto, privo di guizzi e grandi protagonisti. In questo contesto, il Napoli avrebbe potuto essere una delle poche squadre in grado di accendere la corsa scudetto. Invece, il verdetto è chiaro: questa squadra vale la metà classifica, anche se la continuità di risultati le ha permesso di restare in una posizione dignitosa”.

“Per i tifosi azzurri resta il rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato. Ma nel calcio, come nella vita, i sogni vanno coltivati con convinzione e programmazione. E forse, più che in campo, è proprio dietro la scrivania che il Napoli ha perso il suo vero scudetto”.