Scandalo nel calcio: Salvatore Bagni accusato di presunti favoritismi a pagamento

Scandalo nel calcio: Salvatore Bagni avrebbe collocato calciatori in serie C, ma a pagamento.
Dietro le luci del grande calcio si nasconde un sistema che, secondo lāultima inchiesta de Le Iene, funziona più per conoscenze e denaro che per talento. Questa volta nel mirino cāĆØ Salvatore Bagni, ex centrocampista del Napoli di Maradona e volto rispettato del calcio italiano. Ma il quadro emerso lascia lāamaro in bocca.
Quando il talento non basta (ma i soldi sƬ)
Salvatore Bagni ĆØ stato un simbolo di grinta e passione in campo. Uno di quei giocatori che i tifosi ricordano con affetto, per il cuore oltre lāostacolo e per lāimpegno. Ma oggi, a distanza di anni dai suoi successi con la maglia del Napoli e della Nazionale, il suo nome ĆØ finito al centro di unāinchiesta esplosiva.
Il programma televisivo Le Iene ha messo in piedi un esperimento: lāinviato Luca Sgarbi si ĆØ finto il fratello di un giovane calciatore, in cerca di unāoccasione tra i professionisti. La āportaā a cui ha bussato ĆØ quella dellāagenzia di scouting fondata da Bagni insieme al figlio. E ciò che ha scoperto lascia poco spazio a dubbi sullāesistenza di un sistema parallelo alla meritocrazia.
Il sistema “cash”: 30mila euro per un posto
Secondo quanto riportato dal servizio, Bagni avrebbe spiegato con disarmante franchezza come funziona il meccanismo: chi non ha talento, ma ha denaro, può comunque trovare posto in una squadra di Serie C. Basta pagare. In contanti, preferibilmente. Oppure, in alternativa, tramite sponsorizzazioni ā definite āregali legaliā.
Parole pesanti: āCi facciamo pagare, perchĆ© il ragazzo non ti fa guadagnare nienteā. Una frase che racconta tutto: non contano i sogni, le ore di allenamento, il sacrificio. Conta solo il ritorno economico. E se il ragazzo ānon valeā, poco importa: āNon ĆØ un problema, chiamo e chiedo un favoreā.
Le societĆ coinvolte e le cifre richieste
Tra le squadre citate da Bagni, spunta la Vis Pesaro. āA Pesaro giochi titolare, sempreā, avrebbe detto lāex centrocampista. Una frase che apre scenari preoccupanti su come vengono gestiti gli inserimenti dei giovani nei club professionistici.
Anche un dirigente del settore giovanile del club marchigiano, coinvolto nel servizio, avrebbe confermato lāesistenza di pratiche discutibili, ammettendo che la societĆ āĆØ al corrente di tuttoā.
Le cifre? Si parte da 20mila euro per chi facilita lāinserimento, ma Bagni stesso parla di 30mila euro come cifra minima per il suo intervento personale. āPer meno non lo facciamo con nessuno. Vi sto facendo un favoreā, avrebbe aggiunto.
La rabbia sui social: āCosƬ muore il calcioā
Le reazioni non si sono fatte attendere. Sui social lāindignazione ĆØ forte. āGiochi se paghi, e quello col talento va in panchinaā, scrive Riccardo. āIl calcio ĆØ diventato uno sport per ricchiā, aggiunge Lorenzo. E ancora: āPurtroppo contano solo soldi e conoscenze. Meritocrazia? Unāillusioneā.
Il quadro che emerge è quello di un calcio malato, in cui il sogno dei ragazzi di provincia si infrange contro un muro di interessi economici. Un sistema dove, per molti, è più importante chi conosci e quanto puoi offrire piuttosto che quanto vali davvero.
Unāaltra crepa in un sistema giĆ fragile
Il servizio de Le Iene non accusa solo Bagni, ma solleva dubbi su un intero ecosistema. Le parole dellāex calciatore sono un pugno nello stomaco per chi crede ancora che il calcio debba premiare il talento e la dedizione.
In un Paese dove lo sport ĆØ spesso lāunico riscatto possibile per tanti giovani, questa vicenda ĆØ un duro colpo. E rilancia una domanda scomoda, che torna ciclicamente: quanti giovani sono rimasti fuori dal giro giusto semplicemente perchĆ© non potevano permettersi di “entrare”?
La risposta, purtroppo, sembra giĆ scritta.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.