Napoli scudetto: ora il destino è tutto in 90 minuti

Napoli a un passo dallo Scudetto: ora il destino è tutto in 90 minuti
Il respiro è corto, il cuore batte forte: Napoli trattiene il fiato. Dopo un cammino lungo, esaltante e spesso tormentato, la squadra partenopea è ad appena un punto dalla storia.
Il sogno tricolore è lì, a portata di mano, eppure ancora incerto, sospeso su un filo sottilissimo che unisce l’ultima giornata di campionato a una città intera.
Il pareggio a reti bianche in casa del Parma, maturato tra pali colpiti, un rigore dato e poi tolto, e l’onnipresente senso di “quasi”, ha lasciato un sapore amarognolo in bocca ai tifosi.
Ma ha anche confermato una verità: il Napoli è ancora primo. Con un solo punto di vantaggio sull’Inter, fermata a sua volta sul 2-2 da una Lazio mai doma. Tutto si deciderà negli ultimi 90 minuti.
Saranno Napoli-Cagliari e Como-Inter i due palcoscenici su cui si consumerà l’ultimo atto di questo campionato da cardiopalma. Per i tifosi partenopei, lo stadio Diego Armando Maradona si prepara a diventare un’arena di emozioni pure. Ma se sul campo si giocherà una partita di calcio, sugli spalti si vivrà una vera e propria prova di fede.
La partita contro il Parma è stata emblematica: tre legni colpiti, una costante pressione offensiva e un rigore concesso al 98’ per poi essere cancellato dal VAR con una decisione che ha fatto infuriare tutto l’ambiente. L’arbitro aveva indicato il dischetto, ma l’intervento della tecnologia ha ribaltato il verdetto, giudicando falloso un presunto contatto di Simeone, subentrato a Lukaku. Un episodio che ha lasciato più di un sospetto e alimentato un senso di frustrazione, misto però a una determinazione incrollabile.
Perché questo Napoli, al di là degli episodi, ha dimostrato di avere cuore, gioco e una fame che non si vedeva da anni. L’organico, rinnovato e compatto, ha trovato in Di Lorenzo, Lobotka, McTominay i suoi nuovi simboli, senza dimenticare la guida tecnica sapiente, quell’Antonio Conte che ha saputo gestire un gruppo spesso sull’orlo dell’emozione.
Ora però non ci sono più calcoli da fare: una vittoria contro il Cagliari significherebbe certezza, gloria, tricolore. E per chi vive il calcio come il Napoli e la sua gente, lo scudetto non è solo un trofeo: è una liberazione, una festa lunga due anni, ma un canto che unisce generazioni.
Il destino è ancora da scrivere, ma la penna è nelle mani degli azzurri. E Napoli, come sempre, è pronta a sognare.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.