Estonia – Italia 1-3 coraggio Azzurro nel gelo del Baltico.
L’Italia di Gattuso vince e cresce, tra gioie e ferite
Ci sono vittorie che contano più del punteggio. Sono quelle che raccontano una squadra che cresce, che soffre ma non arretra, che costruisce un’identità dentro il freddo di Tallinn e il vento del Baltico.
L’Italia di Gennaro Gattuso vince 3-1 contro l’Estonia, conquista la terza vittoria consecutiva e consolida il secondo posto nel girone di qualificazione ai Mondiali 2026. Ma il punteggio è solo la superficie: dietro, c’è una Nazionale che sta ritrovando se stessa.
Alla vigilia, “Ringhio” aveva chiesto ai suoi una cosa sola: coraggio. E lo si è visto fin dai primi minuti. L’Italia parte con due centravanti, Kean e Retegui, e due esterni offensivi Orsolini e Raspadori in una formazione votata all’attacco. Una scelta che dice tutto della nuova filosofia azzurra: pressing alto, ritmo, verticalità.
Il gelo della capitale estone si scioglie subito al 5’: Dimarco verticalizza per Kean, che salta Kuusk e infila il portiere Hein con il destro. È il suo quarto gol in tre gare dell’era Gattuso, ma la sua serata finisce presto: una distorsione alla caviglia lo costringe al cambio con il giovane Pio Esposito, 18 anni, che entra con la fame di chi sogna da sempre quella maglia.
L’Italia domina, tiene il 76% di possesso palla, ma il secondo gol tarda ad arrivare. Al 30’ Retegui si procura un rigore, ma Hein intuisce e devia sul palo. L’attaccante non si abbatte e si riscatta subito: al 38’ raccoglie un assist di Orsolini e firma il 2-0 con la freddezza di un veterano.
All’intervallo la sensazione è chiara: l’Italia è padrona del campo, matura, convinta. Il progetto di Gattuso inizia a respirare.
Il futuro si chiama Pio Esposito
Nella ripresa, la gara scorre sul filo del controllo. L’Estonia cambia assetto, ma l’Italia non concede spazi. Al 74’, Spinazzola pennella un cross perfetto per Pio Esposito, che con un movimento da attaccante vero infila il 3-0. È il suo primo gol in Nazionale maggiore: un abbraccio collettivo, un simbolo, il futuro che si fa presente.
Solo una macchia nel finale: un errore di Donnarumma su un cross innocuo regala a Sappinen il gol del 3-1. Un’ombra su una serata comunque luminosa, ma che fa infuriare Gattuso, il quale si toglie la giacca a bordo campo come ai tempi in cui giocava con il cuore in mano.
Le parole di Gattuso
A fine gara, il ct è lucido ma visibilmente soddisfatto:
“L’importante è creare. Si possono sbagliare gol e rigori, ma i ragazzi hanno voglia, proseguono sulla strada giusta. Se vinciamo contro Israele, loro vanno fuori dai giochi. Dobbiamo crescere partita dopo partita e avere più convinzione. Kean? Dispiace. Ma Esposito è entrato e ha fatto bene. Sono molto contento: oliamo i meccanismi e miglioriamo.”
Gattuso lo sa: non basta ancora. La Norvegia continua a correre — oggi ha travolto Israele 5-0, con la solita tripletta di Haaland e il primo posto resta un miraggio. Ma questa Italia non gioca più con la paura di sbagliare: combatte, reagisce, sogna.
Verso Udine, con cuore e coraggio
Martedì, a Udine, arriva Israele. Basterà un punto per blindare il secondo posto e tenere aperta la strada dei playoff. Sarà una partita diversa, più tattica, più nervosa, e mancherà Bastoni per squalifica. Ma l’Italia arriva con il morale alto e un messaggio chiaro: questa Nazionale, dopo troppe cadute, ha ritrovato un’anima.
Nel freddo del Baltico, gli Azzurri hanno ricordato al mondo che il calcio italiano non è solo tecnica, ma spirito, fatica, cuore.
E quando l’Azzurro lotta insieme, anche un vento gelido del Nord può sembrare una brezza d’estate.

