Lecce-Napoli 0-1: Anguissa e Milinkovic-Savic, cuore e carattere per la vetta solitaria
Lecce e Napoli, due città legate da una storia antica e da una porta simbolica – Porta Napoli, che ancora oggi custodisce quel legame di pietra e memoria, si ritrovano faccia a faccia al “Via del Mare” in un pomeriggio di fine ottobre, quando il vento di Puglia si mescola all’attesa e alla passione.
È il turno infrasettimanale ma l’atmosfera è quella delle grandi occasioni.
Sul campo si sfidano le due squadre più a sud del campionato, ma la distanza tra loro è tutta nei dettagli, nella precisione, nel cinismo.
Un primo tempo di battaglia e paura
Antonio Conte ridisegna il suo Napoli: 4-3-3, Lucca al centro dell’attacco, Lang alla prima da titolare e Politano a completare il tridente. Dall’altra parte, Di Francesco si affida alla gioventù di Camarda e alla fantasia di Morente e Pierotti.

La gara parte contratta, intensa, a tratti ruvida. Il Lecce alza la pressione, ma il Napoli non si lascia spaventare. L’occasione più grande del primo tempo arriva sui piedi di Olivera, ma Falcone è pronto e nega il vantaggio. I 45 minuti scorrono via tra duelli, scivolate e tatticismi, con il Via del Mare che vibra di tensione pura.
Nella ripresa il Lecce si accende: Di Francesco inserisce Morente e cambia marcia. Al 53’ il VAR richiama l’arbitro Collu per un tocco con il braccio di Juan Jesus. È rigore. Dal dischetto il giovane Camarda ha l’occasione di entrare nella storia, ma Milinkovic-Savic, glaciale , intuisce e respinge. Il boato dello stadio si spegne, mentre quello del settore ospiti esplode di sollievo.
Anguissa, il guerriero che non si arrende mai
E come spesso accade nel calcio, dal pericolo nasce la forza. Il Napoli si ricompatta, Conte getta nella mischia Spinazzola, McTominay e Hojlund, e la squadra cambia volto. Al 69’, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Neres, è Zambo Anguissa a svettare più in alto di tutti: colpo di testa perfetto, pallone che s’infila sotto la traversa. È il quarto gol in campionato per il camerunese, simbolo di un Napoli operaio ma vincente.

Il resto è sofferenza, lucidità, consapevolezza. Il Lecce ci prova, ma i partenopei resistono e conquistano la quinta vittoria consecutiva al Via del Mare. Un successo che pesa come l’oro e che vale la vetta solitaria della Serie A a quota 21 punti.
Un Napoli dark, come la sua maglia
In campo, i ragazzi di Conte indossavano la nuova maglia “Halloween Edition”: nera come la notte e illuminata da dettagli arancioni, con il logo glow in the dark che brilla al buio. Un simbolo perfetto del momento del Napoli: squadra capace di emergere dall’oscurità, di illuminarsi quando serve, di vincere anche soffrendo.
Verso Como: tra incantesimi e ambizioni
La vittoria a Lecce regala entusiasmo e fiducia, ma il cammino continua. Sabato, nel weekend di Halloween, arriverà il Como, squadra sorprendente e mai doma. Sarà un’altra notte di luci e ombre, di magia e concretezza.
Conte lo sa: per restare in vetta serviranno la stessa fame, la stessa compattezza, la stessa scintilla che adesso accende un Napoli pronto a tutto.
E chissà, forse Porta Napoli, da lontano, ha davvero portato fortuna.


