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ROBERTO FICO A RADIO CRC: «Spero che le società calcistiche facciano una campagna per andare a votare. A tutti i cittadini campani dico: andate a votare!»

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “Nun C’Accire Nisciuno” è intervenuto il candidato presidente alla Regione Campania per il centrosinistra, l’onorevole Roberto Fico.

Di seguito le sue parole:

«Il primo punto del mio programma elettorale è quello legato alla sanità pubblica. Il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente riconosciuto che si esplica con il settore della sanità pubblica. Noi, per fare in modo che la sanità sia funzionante, dobbiamo investire sulla medicina territoriale e su quella di prossimità, sull’assistenza sanitaria territoriale e sulla telemedicina. Dobbiamo stabilizzare, curare e seguire le persone nel proprio domicilio, rafforzando l’organizzazione territoriale degli ospedali di comunità, della case di comunità e dei centri organizzativi territoriali per permettere un processo di cura che possa stabilizzare la sanità pubblica e fare in modo che negli ospedali si curino solo gli acuti, ovvero coloro che non possono fare a meno del ricovero ospedaliero. Questo sistema ci permetterà di abbattere le liste d’attesa, creando un’organizzazione territoriale che segua le persone da vicino. Il miglior investimento per il futuro della sanità è quello della telemedicina. Tutti gli studi internazionali dicono che la sanità pubblica per poter funzionare al meglio deve venire a casa tua, ebbene l’obiettivo è di rafforzare il nostro sistema di assistenza sanitaria riportando al centro la figura del medico di famiglia e di medicina generale che negli ultimi anni ha perso valenza.

Il secondo punto riguarda le aree interne della nostra Regione. Negli ultimi anni stiamo combattendo contro lo spopolamento. Dobbiamo portare ad un ripopolamento delle nostre aree rafforzando il settore dei servizi pubblici, investendo e mettendo nuovi servizi come quello della viabilità, dei trasporti pubblici, dei presidi sanitari, del lavoro e della cultura. Le imprese sono il grande motore di sviluppo della nostra regione e con investimenti in innovazioni tecnologiche nelle università e nella ricerca si possono generare ulteriori posti di lavoro che, ad oggi, mancano, diffondendo più lavoro, più lavoro di qualità e un reddito importante distribuito ugualmente anche nelle aree interne. Ci stiamo lavorando e vi assicuro che faremo tutto questo.

Maradona? Ho un ricordo bellissimo legato al campione argentino, mio padre mi portò per la prima nei distinti quarant’anni fa ad assistere alla partita tra Napoli e Juventus: il 3 novembre del 1985, quella dove Maradona fece quel gol su punizione che andò oltre la fisica. Per me Maradona non era solo forte, ma trascendentale.

Stadio? Sono convinto che vada finanziato, perché abbiamo l’appuntamento con Euro2023. Una città importante come Napoli, il nostro capoluogo, una capitale culturale e sportiva del Mediterraneo, deve poter ricevere ed accogliere gli Europei.

Il reddito di cittadinanza è una misura che rivendico e rivendichiamo tutti i membri del nostro partito ancora oggi. Se non ci fosse stato il reddito di cittadinanza durante la pandemia del Covid-19, oggi parleremo di un altro paese. Sicuramente in una prima fase dovremo aiutare tutti coloro che sono in difficoltà nei nostri giorni e che non riescono a mettere il piatto a tavolo con misure finanziarie che, qualsiasi sia il nome che vogliamo dargli come sostegno al reddito o assegno familiare, deve essere realizzato. C’è una platea di persone in Campania che non riescono ad andare avanti e vanno aiutate. In una seconda fase vanno incentivate le imprese, investendo in quella che è definita “politica attiva del lavoro”, ovvero rinforzando il tessuto imprenditoriale del nostro paese, investendo sulle imprese del territorio, costruendo delle infrastrutture e corsi di formazione adeguati alle esigenze delle imprese. Dopo di che, bisogna che siano finanziati e aiutati anche i processi di innovazione e di tecnologia.

Grazie alla politica degli ultimi anni, Napoli non è più una città con un solo centro, abbiamo l’esempio dell’Università a San Giovanni a Teduccio così come del polo universitario della facoltà di Scienze Infermieristiche a Scampia. Molti ragazzi provengono da tutta Italia per venire a studiare da noi tanto che mi incontrano e mi chiedono come arrivare a Scampia o nelle altre zone limitrofe.

Questo significa che la nostra città è ormai una città multicentrica e che anche la nostra Regione deve diventare una regione multicentrica. Il nostro obiettivo è rendere la Regione Campania un territorio attrattivo per tutti coloro che vogliono venire a lavorare e studiare così da farlo diventare un nuovo centro di sviluppo. Negli ultimi anni il processo di identificazione con il territorio grazie ai nuovi poli attrattivi di studio e ricerca si è rinforzato. Napoli è lo strumento per arrivare a tutto ciò e dobbiamo proseguire su questa strada.

L’autonomia differenziata è una “legge-vergogna” voluta da Calderoli che è incostituzionale poiché tradisce il principio della Costituzione dell’unitarietà della Repubblica Italiana che è una e indivisibile. Questa legge è esattamente l’opposto di quello che dice la nostra carta costituzionale, ma Calderoli vuole affossare il Sud e la Campania per trattenere più soldi nelle regioni italiane del Nord, ovvero nelle sue regioni che sono il Veneto e la Lombardia. Ci siamo già opposti, abbiamo raccolto una serie di firme e abbiamo fatto una battaglia tanto che cinque regioni, tra cui anche la Campania, hanno fatto ricorso alla corte Costituzionale che ha giudicato la legge nei suoi sette punti fondamentali incostituzionale. Loro ci riprovano ogni volta e noi, come sempre, ci opponiamo. Continueremo e andremo avanti con la nostra lotta.

Quello che mi stupisce è che alcuni parlamentari napoletani tra cui il candidato di centro-dentro per la Regione Campania abbiano votato a favore dell’autonomia differenziata. Questa è un’assurdità. Loro sostengono il partito che vota a favore delle leggi che sono contro il proprio territorio. Capisco le parti politiche, ma mi chiedo cosa voglia rappresentare chi vota contro la propria regione.

Dialogo con il Governo? È nella mia natura, soprattutto quello istituzionale. In passato ho ricoperto la carica di Presidente della Camera, terza carica dello Stato, so cosa vuol dire dialogare con il Governo. Si può divergere su diversi temi, l’importante è che il funzionamento e l’interesse generale dello Stato prevalga sulle parti e su alcuni contenuti politici. Discuteremo con il governo per farci uscire dal piano di rientro e fare maggiori investimenti in sanità.

Il mio rapporto con Aurelio De Laurentiis è sempre molto amichevole e normale, ci siamo confrontati quando abbiamo potuto sulle varie dinamiche della società.

Invece, il mio rapporto con l’attuale Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è costruttivo: mettiamo sempre al centro i temi attuali e non ci sono mai questioni che siano riferite a persone precise ma a quello che dobbiamo fare per fare in modo che i cittadini campani vivano in una regione migliore. Tante cose sono state fatte, ma dobbiamo farne tante altre. Sono sicuro che le cose andranno molto bene, ma dobbiamo prenderci la responsabilità di questo grande lavoro.

Primo atto da Presidente? Non sono legato al primo atto o ai primi 100 giorni. Dobbiamo continuare nella bonifica del Sarno, fare in modo che tutta la nostra costa sia balneabile, finanziare il rifacimento della grande spiaggia che va da San Giovanni a Teduccio a Castellammare di Stabia. Tutti i cittadini devono poter scendere in spiaggia e farsi un bagno in modo gratuito.

Il turismo è un’industria importante della nostra Regione che deve avere più qualità e capacità di produzione di reddito per tutta la filiera, per questo va gestito e organizzato. Dobbiamo continuare con il Comune di Napoli sul progetto di città multicentrica poiché le esigenze del turismo non possono essere soddisfatte da un solo centro che verrebbe devastato. Se il turismo venisse indirizzato nelle zone limitrofe, negli altri centri e nelle aree interne possiamo fare un grande lavoro. Il Comune lo ha già fatto e ce lo ha detto l’Osservatorio del Turismo con i suoi dati significativi.

La candidatura a Presidente della Regione Campania è una scelta personale che mi è stata richiesta dalla mia coalizione. È una scelta che comporta grande responsabilità, senso del dovere e anche un po’ di leggerezza nel portare avanti certi temi. Nessuno me lo ha ordinato, è una scelta pienamente mia.

I giovani devono essere al centro della mia coalizione e della mia probabile futura presidenza. Dobbiamo fare in modo che rimangano nel loro territorio dove sono nati e che possano tornare. Questo si può fare con incentivi alle abitazioni e agli studentati delle università, ma soprattutto con un percorso di competenza universitaria che può essere collegato alle imprese e avere un lavoro che sia corrispondente alle proprie aspettative e professionalità. Dobbiamo seguire le aspettative dei ragazzi e incentivarli.

La Regione è un ente programmatore e legislatore. Dobbiamo programmare e legiferare sulle materie di nostra competenza che vuol dire finanziamento mirato alle filiere produttive, alla logistica e alla crescita internazionale delle nostre imprese. Possiamo fare un’operazione con una visione politica unitaria di tutta la regione che è immersa nel nostro Sud e nel nostro Mediterraneo. A questo scopo servono persone che devono sapere ciò che fanno e come va fatto, anche persone migliori di me.

Hobby? Mi piace molto andare a camminare in giro per la mia città e scoprire tanti posti incredibili e nuovi della città di Napoli. Ogni volta che entri in un palazzo si apre un mondo, è sempre una sorpresa quando sei nella nostra città. Non mi piace l’inquinamento, soprattutto al mare quando c’è un eccesso di presenza di materiali plastici poiché quella spiaggia può essere libera per tutti e, invece, non è così. Per me è un’ingiustizia e mi infastidisce molte.

Possiamo fare una grande partita contro il Bologna e spero che le società calcistiche facciano una campagna per andare a votare. Andiamo a votare, altrimenti decidono gli altri e non va bene».