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Vittorio Feltri: “Due pesi, due misure: se nomini il Sud ti massacrano, se insulti il Nord…”

Vittorio Feltri, direttore di “Libero Quotidiano“, in un suo editoriale polemizza per le accuse rivolte nei confronti del Meridione

Vittorio Feltri, direttore di “Libero Quotidiano“, in un suo editoriale polemizza per le accuse rivolte nei confronti del Meridione.

Il noto giornalista bergamasco inizia il suo editoriale con una frase emblematica: “Due pesi, due misure: se nomini il Sud ti massacrano, se insulti il Nord…”

Feltri comincia il suo discorso dalle polemiche insorte quando definì i meridionali “inferiori”: “Mi sono preso valanghe di insulti – ricorda Feltri -. Addirittura Massimo Giletti, factotum dell’Arena della 7, ha organizzato una puntata apposta. Durante la quale i suoi ospiti, da Luca Telese al sindaco di Benevento, mi hanno brutalizzato volgarmente, accusandomi di antimeridionalismo, ignorando la mia storia. […] Naturalmente me ne sono infischiato. Alla superficialità di certa gente sono avvezzo”.

E affronta quindi il tema del “doppiopesimo” che si manifesta a suo dire quando invece si parla della Lombardia: “Contro questa regione pilota, provenienti dal Meridione – sottolinea Feltri – sono stati lanciati strali velenosi. Un pestaggio senza precedenti che colpisce polentoni quasi fossero delinquenti oltre che untori indefessi. […] Ma le offese sanguinose sparate sui lombardi – precisa – non hanno suscitato polemiche: solo approvazioni. Non c’è stata e non c’è anima che si indigni e invochi punizioni nei confronti dei detrattori dei miei conterranei. Se io dico che i napoletani sono spettinati, vengo infilato nel tritacarne e ridotto a polpetta. Se invece il Paese intero imputa ai lombardi di essere un popolo di gentaglia arraffona, avida e senza dignità, tutto va bene madama la marchesa”.

E conclude quindi con una richiesta a chi “sputtana” i suoi concittadini: “Non mi aspetto le scuse […] mi accontenterei che chiudesse la bocca e pensasse che senza la Lombardia tornerebbe alla mezzadria e al latifondo”. Chiusa immancabile, ça va sans dire,

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