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Roberto Speranza sul nuovo Dpcm: “Misure nazionali e territoriali”

Ministro Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe dettato le linee guida del prossimo Dpcm: “Alziamo i livelli di intervento”

Il Governo è al lavoro per stabilire le prossime misure restrittive da adottare per contenere l’impennata dei contagi da coronavirus. In queste ore c’è stato anche un confronto con Regioni, Anci e Upi. Sky Tg24 ha evidenziato che durante il vertice Roberto Speranza, ministro della Salute, ha chiarito la strada che vorrebbe seguire l’esecutivo.

Il ministro sarebbe stato piuttosto chiaro. Avrebbe affermato che l’intenzione è quella di “alzare l’asticella nazionale” rispetto a quanto stabilito con il Dpcm precedente.

Inoltre avrebbe aggiunto che, oltre alle regole nazionali, si dovrà lavorare per innalzare ulteriormente “i livelli di intervento” in alcune zone del Paese.

Dunque, il ministro della Salute avrebbe spiegato che il documento che verrà firmato dal premier Conte nelle prossime ore dovrà muoversi su un doppio binario. Avrebbe specificato infatti che dovrà contenere “misure nazionali e misure territoriali”.

“In Europa la convivenza col virus senza misure restrittive non sta reggendo”

Stando a quanto riportato da Sky Tg24, durante il vertice tra Governo e Regioni, Roberto Speranza avrebbe anche guardato a ciò che sta accadendo in questi giorni in Europa.

Pare che abbia detto che nei Paesi che hanno deciso di non introdurre restrizioni: “La convivenza col virus non sta reggendo”.

Subito dopo avrebbe ricordato che in Francia e Gran Bretagna è scattato il lockdown. In un secondo momento si sono aggiunti anche Austria, Belgio e Portogallo, nonostante si tratti di Stati con “ottimi servizi sanitari”.

Infine avrebbe invitato le parti a raccontare agli italiani quanto sta realmente accadendo all’estero. Il ministro della Salute avrebbe poi riportato che rispetto alla prima ondata di epidemia di marzo, l’Italia è dotata di una “disponibilità di terapia intensiva maggiore”.

Quindi non ci sarebbe alcuna necessità di mettersi alla ricerca di materiale da altri Stati. Resta comunque fondamentale l’obiettivo di intervenire per “abbassare la curva dei contagi”.

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