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RM- Marolda: “Troppo presto per dire chi tra Milan e Napoli sia più pronta per lo Scudetto”

Intervento a Radio Marte, il giornalista Ciccio Marolda: “E’ ancora presto per dire chi tra Milan e Napoli sia più pronta per lo Scudetto” Poi sulla gestione dei casi Covid…

Marolda: “Troppo presto per dire chi tra Milan e Napoli sia più pronta per lo Scudetto”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Francesco Marolda, giornalista.

La firma de “il Mattino” sulla sfida di domenica:

“Chi può credere di più tra Napoli e Milan allo Scudetto? Troppo presto per dirlo, la sfida di certo è bella ma forse considerarla da Scudetto è eccessivo. Ci possono credere però entrambe. Il Milan ha una continuità eccellente. Il Napoli è stato ricostruito, deve ancora trovare una propria identità ma ha qualità notevoli. Sicuramente queste due squadre hanno mostrato un bel gioco e dei risultati. Formazione? Gattuso ha dato dimostrazione di voler andare avanti con il suo disegno tattico ma la febbre alta di Bakayoko potrebbe creare problemi a centrocampo. Se viene meno lui Gattuso potrebbe essere costretto a rivedere le cose. Quando ha giocato con Demme e Lobotka mediani non si sono visti grandissimi risultati. Dovrebbe giocare il primo più che il secondo ma sarebbe sicuramente un centrocampo diverso. Io non rischierei e giocherei con il 4-3-3, ci sono gli uomini per farlo. Elmas? Sembra in forma, ora bisogna vedere le sue condizioni per il Milan. Con tutto il rispetto per lui, a condizione fisica migliore Zielinski è di un’altra caratura. Mario Rui? Vorrà dimostrare a Gattuso che la fascia sinistra può essere sua”.

Chiusura sulla gestione del Covid nel calcio:

“In questo momento l’UEFA è più attenta alla salute dei calciatori, per la FIGC invece la cosa più importante è quella di portare a termine il campionato. Mi auguro che la Federcalcio abbia pronte soluzioni di riserva per accorciare il campionato. Qualcosa bisognerà fare, non credo sia giusto mettere in campo giocatori che rischiano il contagio o che sono contagiati e vanno in campo”.

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