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Sandro Pochesci: Spalletti crea gioco, crea calciatori, crea vittorie.

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Sandro Pochesci, allenatore.

Mondiali?

Le prime partite le ho viste solo nei minuti finali, la mia mente rifiutava di vederle. Poi sognavo una finale bellissima, romantica, Messi contro Ronaldo e non è stato possibile. Adesso sogno un’altra finale, con il Marocco. Chi combatte e viene dal nulla si schiera sempre dalla parte del più debole. A me piace la lealtà, nella vita uno può essere tutto ma deve essere leale.
Napoli? Spalletti ha sempre usato il 4231, l’ha fatto in Russia e con l’Inter. Su questo devo dire una cosa: l’unico fuoriclasse che non sbaglia una virgola è Spalletti, sono sicuro che troverà la giusta soluzione.

Quale metodo per mantenere la concentrazione alta?

Bisogna lavorare sulla determinazione e sulla cattiveria agonistica, lasciate perdere il fato.  Il Napoli sta dimostrando tanto nel gioco, nella qualità dei singoli, Giuntoli ha fatto un ottimo lavoro. Il mondo del calcio fa capire che chi sa di calcio sa come muoversi e il Napoli l’ha fatto sulla filosofia dell’allenatore, con giocatori che sanno lavorare sodo. Spalletti crea gioco, crea calciatori, crea vittorie. A Roma si è inventato il falso nueve, purtroppo il suo carattere l’ha reso antipatico. Bisogna premiare la carriera, a me piace anche Conte, anche se parlano di pessimo carattere. Il primo a essere chiamato a Torino dopo la partenza di Conte è stato Spalletti. Non è andato perché la Juve è una storica rivale della Roma. Si dice che Allegri sia stato consigliato da Spalletti, non so se è leggenda o realtà.

Le avversarie del Napoli?

Non possono dire che sia finito il campionato, adesso il Napoli ha due partite importanti, non deve perdere le prossime due importanti gare. La Juventus può dare fastidio. Per quello che succede intorno può rafforzarsi, i calciatori in queste situazioni si compattano. Io mi sono trovato in situazioni in cui le società erano in fallimento e ci siamo uniti. Il calcio non è un mestiere come gli altri, lo si fa per passione, si parte da bambini e poi diventa un lavoro. I calciatori oggi devono guadagnare un po’ di meno, non possiamo chiedere aiuto al Governo quando ci sono altri settori in difficoltà. Perché dobbiamo giocare contro squadre che non hanno soldi, spendono soldi per calciatori che non posso pagare e chiedono aiuto?
Io come Mourinho? Io vengo dal nulla. Sono pochi quelli che vengono dal nulla, come Sarri ma i toscani vengono aiutati, in Toscana sappiamo che c’è Coverciano. I mali del calcio stanno nei vertici che stanno per anni e anni lì. Io non voglio tifare Marocco, voglio tifare l’Italia, ma dobbiamo ritrovarci. Ci sono troppi stranieri nelle primavere. Non siamo ai mondiali per mancanza di talento, ma lo sapete quanti talenti ci sono in C e D e li fanno smettere? Non è un discorso razzista, ma dobbiamo crescere i nostri calciatori. Io ho allenato ragazzi in prima categoria più bravi della serie b e non capisco perché. Hanno procuratore, un sistema, hanno lo sponsor. Perché non si fa niente? Perché tutti mangiano in questo modo. Mio padre mi ha insegnato una cosa, di fare del bene e scordarlo e se faccio del male di ricordalo. Sto fermo da un anno, perché io voglio lealtà.
Vorrei vedere 4-5 napoli a Napoli, 3-4 milanesi a Milano, perché quando giochi nella tua squadra dai qualcosa in più. In Italia non c’è meritocrazia, i direttori sportivi guardano solo i contratti, oggi stanno là domani qua. La rovina del calcio sono i procuratori, troppe commissioni, se vedi guadagno più dei presidenti”.
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