fbpx

Lo Monaco: Mourinho con De Laurentiis non potrebbe mai andare d’accord

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo del Catania
Galtier, Garcia, Fonseca e Paulo Sousa: chi tra questi sceglierebbe come futuro tecnico del Napoli?
“Penso che Galtier sia venuto fuori soprattutto dopo aver allenato il Lille ed aver valorizzato Osimhen, la punta di diamante di questo Napoli. Sousa si è rilanciato a Salerno, anche se andrebbe riconosciuto un percorso precedente in cui ci sono stati diversi esoneri, come avvenuto a Firenze. Garcia, invece, dopo aver fatto bingo a Roma ha dovuto emigrare nei Paesi arabi… Si è voluto avere un gusto sadico nel voler mettere in discussione un meccanismo che poteva avere prospettive importanti. Il Napoli avrebbe potuto giovare di un futuro di successi. Mi sembra che sia stato perseguito un disegno deleterio, rompere questo sodalizio non mi è sembrata una scelta sana. Chi verrà a Napoli a raccogliere l’eredità di Spalletti avrà una bella gatta da pelare. A questo punto, constatati i rischi, avrei optato per un allenatore italiano, come il tecnico Viola o anche Zanetti e Dionisi. Anche Aquilani, ne sono certo, avrà una carriera importante. I nostri alenatore hanno ben poco da invidiare agli stranieri poc’anzi citati. Montella? Come capacità di esprimere il lavoro sì. Forse, per proseguire il lavoro di Spalletti sarebbe il più indicato”
Qualcuno ha detto che il prossimo allenatore del Napoli sarà un perdente che non avrà nulla da perdere, cosa ne pensa?
“Tutto l’atteggiamento ed il modo di comportarsi di chi gestisce il Napoli induce a pensare cose del genere. La conferenza stampa ultima, dove si è dissacrato il ruolo anche di Giuntoli (che invece ha giocato un ruolo importante) la dice lunga su quel che è il pensiero reale della società, mancando anche di rispetto alla figura del direttore sportivo. È un ruolo che non si limita alla scelta dei giocatori, ma un professionista che cura il rapporto tra club e giocatori, con l’allenatore, che tutela i calciatori ed il tecnico. Andare a limitarlo ad un ruolo da niente è un grave errore. Si è parlato, inoltre, di una lista di quaranta allenatori, ma dove sono i quaranta allenatori che possono sostituire Spalletti… Se mi parlate di tecnici come Pochettino o Bielsa, che non durerebbe molto con De Laurentiis, allora potrei dire di avere meno riserve sulla scelta del prossimo tecnico. Tuttavia, a Napoli c’è il Dio che ha quaranta allenatori e sicuramente tirerà fuori dal cilindro il tecnico giusto… Scusate, ma quando sento dire che aveva previsto la vittoria dello Scudetto a me viene da ridere. Qualsiasi persona, con un minimo di cervello, non avrebbe potuto pronosticare un successo che mancava da trentatré anni e con una squadra che si privava dei suoi calciatori più importanti. Il calcio non ha nulla di cinematografico. Anche questa telenovela dell’allenatore ha consentito di raggiungere l’obiettivo a cui qualcuno puntava. Glia allenatori non si scelgono per chimica, ma per metodologia di lavoro”
Gallardo potrebbe essere un profilo ideale?
“Gallardo è a un passo da una panchina francese perché per anni ha giocato in Ligue 1. Tuttavia, è ritenuto un vincente perché ha raccolto diversi successi con il River. Non condivido, però, questa visione. Definire vincente l’allenatore del River mi pare eccessivo, in Argentina vincono sempre Boca e River Plate, tranne qualche epodica eccezione. Gallardo è un sei, un sei più…”
Mou potrebbe fare bene al Napoli?
“Per favore… Mourinho con De Laurentiis non potrebbe mai andare d’accordo. Ci sono state già delle tensioni in passato che la dicono lunga. È un dubbio che, dunque, ha già dissipato Josè anni fa, quando affermò che il presidente azzurro non aveva i soldi per pagarlo. Spalletti ha svolto un lavoro eccezionale, contribuendo in maniera decisiva nel gioco vincente e godibile del Napoli, e nel percorso di crescita di giocatori come Kim, Osimhen, Lobotka e Anguissa. Il Napoli ha bisogno di un tecnico che possa garantire continuità per quanto fatto quest’anno, consentendo lavoro sul campo e valorizzazione dei singoli. Una continuità che possa aiutare i giocatori a reggere il peso del tricolore di quest’anno”