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Ciaschini: Il Napoli potrebbe cercare di sorprendere il reparto arretrato dei Blancos

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Ciaschini, allenatore ed ex vice di Ancelotti. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Il campo di allenamento, nella seduta odierna, è stato annaffiato più del solito: può essere una chiave di lettura del match contro i Blancos?
“Solitamente, il campo si annaffia, prima delle partite, per rendere la palla più veloce e mettere in difficoltà gli avversari. Parliamo, però, di due squadre a cui, a livello di tecnica, non manca nulla. Non è un fattore che può incidere particolarmente”
Crede che il Napoli potrà fare una partita al livello delle stelle del Real?
“Il Napoli, di partenza, gode di una squadra competitiva, in grado di puntare allo scudetto e ad un percorso ottimale in Europa. Sarà una partita priva di tatticismi, le squadre si affronteranno in campo aperto. Gli azzurri hanno le qualità per impensierire una difesa che, se affrontata in velocità, può andare in difficoltà”
Quale giocatore, tra le fila degli azzurri, sarebbe perfetto per il Real Madrid?
“Indubbiamente Osimhen. Inoltre, credo che il Napoli, in questo momento, può affidarsi a tanti altri calciatori di livello. Parlo di Kvaratskhelia, ad esempio. I partenopei hanno una squadra di tutto rispetto, ma se Ancelotti potesse rubare un calciatore, questo sarebbe Osimhen”
Come crede che, domani, Carlo Ancelotti possa schierare i Blancos?
“Credo che Ancelotti prediligerà il consolidato 4-3-3. Chiederà una maggior attenzione ai centrocampisti, al fine di evitare i contropiedi avversari. Forse, inizialmente si potrebbe pensare ad una difesa leggermente più bassa del solito, anche per trovare spazi per le ripartenze degli stessi Blancos. Il Real può attaccare gli spazi concessi con calciatori di grande velocità”
Cosa non è andato nell’esperienza di Ancelotti a Napoli?
“Come avete notato, a Napoli hanno fatto grandi campionati allenatori che avevano una certa modalità di lavoro. Sia Spalletti che Sarri sono tecnici da una tipologia di lavoro di campo che, tuttavia, anche Carlo può attuare. Ancelotti, però, ha trovato continuità in ambienti dove poteva cimentarsi nella gestione di giocatori di un certo tipo. Inoltre, dopo un tecnico di grande spessore, si pretende sempre la garanzia di risultati. Questo è accaduto a Napoli, senza la consapevolezza che Ancelotti poteva non essere l’allenatore ideale per la squadra azzurra. Quel Napoli, che veniva da un Sarri strepitoso, così come quello di oggi dopo l’eredità del tricolore Spallettiano, deve avere la pazienza di costruire un nuovo ciclo”
Esiste realmente la figura dell’allenatore gestore, così come in molti sostengono?
“Tutti gli allenatori allenano sul campo. Ci sono tecnici che dedicano una buona parte cel proprio lavoro al mantenimento tattico della squadra, puntando al raggiungimento delle proprie idee tattiche. Altri allenatori, invece, puntano alla gestione del calciatore, ed alla massimizzazione del suo potenziale. Un tecnico come Mourinho, o Ancelotti, preferisce quest’ultimo tipo di gestione, lasciando più spazio alla qualità e personalità del giocatore, pur coniugando il lavoro sul campo. Quando, però, c’è da costruire una mentalità ed una certa qualità che, di base, la squadra non può garantire, il compito è certamente più difficoltoso”
Quale sarà il leitmotiv della sfida di domani?
“Sono due squadre, soprattutto il Real, che hanno una grande qualità nel velocizzare la fase offensiva. Questa sarà una delle caratteristiche del match. Il Napoli, nei cambi di gioco repentini, potrebbe cercare di sorprendere il reparto arretrato dei Blancos, riuscendo a supportare le qualità dei propri attaccanti”