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‘O ssaje comme fà ‘o core quando non si vince più: il momento azzurro nel ricordo di Pino Daniele

‘O ssaje comme fà ‘o core quando non si vince più, perchè dubbi non ho che questo Napoli si riprenderà, basta una jurnata e sole e saremo pronti a raccontare tutta ‘nata storia.

Un amore senza fine quello del Napoli e i suoi tifosi, come il forte legame che ha sempre reso speciale un figlio di partenope, Pino Daniele, che ha saputo ben rappresentare in musica e parole l’unicità di una terra ricca di passione e contrasti come quella all’ombra del Vesuvio. La prima metà del 2023 è stata per i partenopei una ventata di grande alleria, con lo scudetto che dopo 33 lunghi anni è stato nuovamente bardato di azzurro. Che male c’è a sognare: con un cavalcata lunga 9 mesi Di Lorenzo e soci hanno scritto una storia incredibile fatta di vittorie entusiasmanti, sorrisi, record e momenti epici, che rimarranno per sempre impressi nel cuore dei tifosi e in quegli occhi che sanno parlare d’amore e di obiettivi realizzati.

Resta quel che resta che un’eroica impresa non può essere un punto di arrivo ma un nuovo punto di partenza: yes i know my way e non sarà facile ma bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare con nuove consapevolezze insieme alla forza di essere i campioni d’Italia in carica. Sullo sfondo, le note di Napule è di Pino Daniele.

Anche nei momenti più bui i tifosi non hanno mai mollato la presa: qualcosa arriverà parafrasando Pino Daniele e pian piano i trofei sono tornati. Che sia la Coppa Italia o la Supercoppa poco conta, la vera ambizione era quel triangolino tricolore che adesso è onere e onore sulle bellissime maglie azzurre come il mare e il cielo. Ma da agosto tutto è cambiato: Spalletti ha prima scelto un anno sabatico poi la Nazionale con l’avvento di Garcia, completamente avulso dalle precedenti dinamiche partenopee. Chill è nu buono uaglione ma non ha empatia con la piazza, non ha rispetto per il passato vincente, per quella incredibile bellezza. Notte che se ne và insonne insieme ai fasti di soltanto qualche mese prima: le sconfitte si alternano, così come il non gioco. Se tu fossi qui o Spalletti, chissà cosa diresti o faresti a questo giocattolo ormai con le pile esaurite.

L’alleria è un sentimento ormai quasi impalpabile a Napoli e allora sì che vale a pena e vivere e suffrì se si è vissuto un 2023 come quello appena trascorso ma anche il finale doveva essere diverso. Perchè si sa, quanno chiove l’acqua te nfonne e va tanto l’aria s’adda cagnà, come dice il saggio Pino Daniele.

Eh sì, l’aria è cambiata con l’avvento di Mazzarri. I sorrisi (almeno, ndr) sono tornati e anche qualche vittoria. Resta quel che resta, il cuore soffre quando si fa fatica a vincere. Quando lo stesso De Laurentiis chiede scusa per i suoi errori di valutazione e cerca riparo dal calciomercato invernale con i primi colpi in saccoccia. Oggi, proprio oggi, nell’anniversario della morte di Pino Daniele solo la sua eterna musica può essere di sollievo. Tra malinconia, speranze e con la consapevolezza che non mi fido del mio cuore perchè so già che soffrirò, in questo immenso c’è un unico diktat: tornare ad essere subito il vero Napoli e risollevare una stagione che può dire ancora tanto.

Ciao, immenso Pino.
Pensaci tu a questo Napoli.

Alessia Bartiromo
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