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Fascetti: La causa principale di questa annata, dunque, è stata l’addio di Luciano

Spalletti Napoli
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Eugenio Fascetti, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Lazio e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Qualificazione meritata per la Juventus?
“Ho visto la partita. I primi sessanta minuti ha giocato la Lazio e, poi, nell’ultima mezz’ora i biancocelesti non sono riusciti a tenere ritmi alti. La squadra bianconera ha strappato la qualificazione, ma non è una bella Juventus. È difficile tenere certi ritmi per novanta minuti. Tuttavia, giocatori come Anderson e Luis Alberto dovrebbero sempre rimanere in campo. Sono due giocatori decisivi di cui la Lazio non può fare a meno”
Alla Juventus mancano giocatori come Felipe Anderson?
“Manca qualità. Ci sono buoni giocatori che, però, non fanno mai la differenza. Il centrocampo è piatto, nessuno inventa la giocata”
Si è concluso il ciclo Allegri alla Juventus?
“Credo di sì. Anche ieri ho visto un Allegri troppo nervoso. A fine partita ha festeggiato da solo, è andato via. Sono del parere abbia fatto il suo tempo”
Da quali azzurri ripartirebbe?
“Giocatori che possono fare la differenza a Napoli ce ne sono. Tuttavia, credo siano pochi gli azzurri che vogliano rimanere a Napoli. Sarà fondamentale investire”
Quale sarebbe il tecnico giusto per gli azzurri?
“Ci vuole una persona di grande personalità. Un tecnico capace di controllare la squadra e il presidente. Conte? Mettere due galli in un pollaio è dura. Bisogna comprendere che a Napoli ha fallito Ancelotti, un allenatore teoricamente ideale per certe squadre. Convivere con De Laurentiis non è facile”
Quanto pesa cambiare così tanto durante la stagione?
“Potrebbe incidere sul tipo di preparazione. Ogni tecnico ha la sua metodologia e cambiare tipologia di allenamento così tante volte può influire sulla continuità”
Se il Napoli vincesse contro la Roma riaprirebbe la corsa Champions?
“Potrebbe riaprila, ma non mi sembra un momento molto favorevole per il Napoli. È una partita delicata per entrambe. La Roma vien da una sconfitta importante, in casa, contro il Bologna”
Quanto è stato importante l’apporto di De Rossi?
“È stato un bell’azzardo. Passare da Mourinho a De Rossi, da un allenatore affermato ad un tecnico come Daniele, è stato un bel rischio. La mano del nuovo allenatore si vede, naturalmente. Tuttavia, aspetterei prima di dire che la Roma ha trovato il proprio tecnico. Ciò detto, De Rossi merita di essere confermato”
Che sensazione le dà vedere il Bologna in certe zone della classifica?
“Una bella sensazione. Dopo tanti anni, una piazza meravigliosa come Bologna torna a grandi livelli. Vederlo sempre nelle retrovie faceva male. Il club ha trovato l’allenatore giusto ed anche un direttore capace come Sartori che, ovunque sia andato, ha fatto bene. L’allenatore è riuscito a valorizzare tanti giovani sconosciuti ai più”
Consiglierebbe a Thiago Motta di rimanere a Bologna?
“Non è facile scegliere. Una volta conquistata la Champions, però, rimarrei in rossoblù”
Manna è la scelta giusta per il futuro del Napoli?
“Non lo conosco e non potrei esprimere un giudizio. Se De Laurentiis l’ha scelto, avrà avuto i suoi buoni motivi”
Quanto è mancato l’apporto dell’area scouting azzurra quest’anno?
“Il Napoli poteva contare su un gruppo solido guidato da un ottimo allenatore. Quando si creano certi rapporti tra gruppo squadra e tecnico, è dura potervi rinunciare. La causa principale di questa annata, dunque, è stata l’addio di Luciano. Con lui, in questa stagione, non dico che la squadra si sarebbe ripetuta, ma sicuramente non avrebbe fatto così male”