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Napoli, De Laurentiis ha preferito l’equilibrio economico al potenziamento tecnico

E’ possibile avere un campionato ancora così sbilanciato? Un malumore che va interpretato, nasce dall’insoddisfazione di vedere il Napoli, ancora una volta, secondo e distaccato

Massimiliano Gallo, Giancarlo Padovan, Marco Bellinazzo, Fortuna Autiero e Titti Improta sono intervenuti a ‘Un Calcio alla Radio”, programma in onda su radio CRC, per parlare del Napoli, di De Laurentiis e di altri argomenti.

Questi i loro interventi riportati da casanapoli.net:

Massimiliano Gallo: “L’unico errore di De Laurentis è stato portare il Napoli troppo in alto”

Massimiliano Gallo, giornalista de “Il Napolista”, in merito alla creazione della manifestazione “JuveOut”: “Questo è un sentimento diffuso all’interno degli animi dei tifosi del Napoli, che li porta a non frequentare lo stadio. Ci siamo ammalati di Juventite, proprio perché manca la controprova. Ogni partita termina in questo modo: la Juventus vince perché aiutata dagli arbitri.

Ancelotti è l’unico a non fare riferimento a situazioni arbitrali. Ottavio Bianchi, che ha avuto un ruolo molto importante, affermò che se a Napoli ci si appiglia ad un alibi, si è morti. E’ impossibile cambiare la direzione e la mentalità della gran parte dei tifosi della squadra, favorito anche da allenatori passati. Il successo di Sarri, ad esempio, è stato un successo antropologico, ha sposato una certa mentalità partenopea, provocando un entusiasmo che a Londra non provoca. 

Napoli si sta ribellando, si diserta lo stadio perché non si accetta questa competizione, ma bisogna fare una distinzione tra arbitraggi sospetti e dispotismo economico; contro il secondo è difficile opporsi. Il calcio italiano sta perdendo sempre più attrattività, problema, questo, che va risolto a livello apicale e dirigenziale. La squadra vive nettamente al di sopra delle proprie possibilità. L’unico grave errore di De Laurentis è aver portato il Napoli troppo in alto”. 

Giancarlo Padovan: “Il Presidente ha preferito l’equilibrio economico al potenziamento tecnico”

Giancarlo Padovan, giornalista, in merito alla creazione della manifestazione “JuveOut”:“Napoli si sta ribellando ad un dominio, ad un dispotismo, economico prima che comportamentale, della squadra che negli ultimi sette anni ha vinto sette scudetti.

La domanda che viene posta è: è possibile avere un campionato ancora così sbilanciato? Un malumore che va interpretato, nasce dall’insoddisfazione di vedere il Napoli, ancora una volta, secondo e distaccato, quando, invece, la condizione tecnica e le premesse potevano far pensare ad una squadra che lottava ancora per lo scudetto. La stagione dello scorso anno si presta ad un’interpretazione, quella di quest’anno niente affatto.

I tredici punti di distacco non mi sembrano dovuti ad una mancata arbitrarietà, ma sembra ci sia una sorta di rifiuto per questo calcio, per le sue regole e la sua economa.  Sono mancati gli investimenti economici, proprio perché il Presidente ha preferito l’equilibrio economico rispetto al potenziamento tecnico, nonostante quest’ultimo avrebbe comunque mantenuto il bilancio.

A Napoli ritroviamo una grossa disaffezione anche verso De Laurentis, proprio perché i tifosi non vedono ancora un salto di qualità. Il secondo posto dietro la Juve vuol dire sfiorare, ma non cogliere, la vittoria. Il San Paolo vuoto di questi giorni, che precede la manifestazione, è una chiara dimostrazione di malcontento”.

Marco Bellinazzo: “Si risolvono problematiche sull’immediato, creandone altre a lungo termine”

Marco Bellinazzo, giornalista del “Sole24Ore”, in merito alla questione plusvalenze: “Qualche settimana fa c’è stata una pronuncia della cassazione per quanto riguarda una vecchi situazione che riguarda l’Inter. Sono questioni complesse, con tanti contenziosi aperti in  questi anni, in particola quelli che riguardano le plusvalenze. L’impatto sui bilanci bisognerà, poi, analizzarlo società per società.

Il livello delle plusvalenze, le percentuali di queste ultime, gonfiate sempre più, stanno aumentando, raggiungendo  livelli visti unicamente negli anni 2000, che hanno poi portato conseguenze molto negative sui bilanci. Si risolvono problematiche sull’immediato, creandone altre a medio e lungo termine. Le ultime operazioni hanno avuto costi davvero molto alti, con una situazione generale di inflazione. Non bisogna prendersi in giro. Sarà molto faticoso, per il Napoli, restare dov’è ora”. 

Fortuna Autiero: “Le donne possono e devono parlare di calcio”

Fortuna Autiero, allenatrice, rimarcando il profondo sessismo che si avverte ancor oggi nell’ambiente calcistico italiano: “Dobbiamo radicare l’idea che la donna  può davvero parlare di calcio, sia come tifosa, ma anche come esperta, confrontandosi, perché no, con persone che hanno un’enorme conoscenza in merito alla tattica, riuscendo a saperne  anche di più.

Ciò che rattrista di più è che, ancora al giorno d’oggi, nel calcio riscontriamo un profondo sessismo. I pregiudizi si abbattono facendo in modo che sempre più donne interagiscano ed intervengano in merito a questioni relative alle partite.Qualsiasi donna, ragazza, se con forti basi di conoscenza, può farsi strada in questo mondo, abbattendo ogni forma di disuguaglianza”.

Titti Improta: “Chiunque abbia delle conoscenze può parlare di tattica”
Titti Improta, giornalista di Canale 21, rimarcando il profondo sessismo che si avverte ancor oggi nell’ambiente calcistico: “Il sessismo è una forma di discriminazione, proprio come il razzismo, ed è associato a tantissimi pregiudizi.

L’evoluzione del calcio femminile rispecchia il mondo che stiamo vivendo. Non dobbiamo dimenticare che esistono anche calciatori che non conoscono assolutamente nulla di tattica, e al contempo donne molto più preparate. Bianca, da Cava De Tirreni, ad esempio, è una persona molto preparata e risulta molto affascinante ascoltarla.

Che sia uomo, donna o bambino, può parlare di tattica chiunque abbia delle conoscenze in merito. Assieme ad altre 14 colleghe stiamo portando un nuovo progetto nelle scuole, così da educare i giovani e, di conseguenza, la società. Il corretto uso delle parole, diventato  violento a causa dei social, va insegnato ai ragazzi”.

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