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Mal di pancia Insigne e se dietro ci fosse Raiola?

A nessuno sono sfuggite le dichiarazioni di Insigne nel post partita

 

Al termine della gara col Sassuolo di ieri, dove per altro è stato proprio Insigne a firmare la rete del pareggio definitivo, a tutti sono sembrate quanto meno sibilline le dichiarazioni del neo capitano azzurro.

 

Lorenzo sicuramente non sta attraversando il miglior momento da quando è arrivato al Napoli, sicuramente non dal punto di vista dell’impegno, quello nessuno lo ha mai contestato al ragazzo nato a Frattamaggiore.

 

A Napoli Lorenzo spesso è stato criticato, qualche volta contestato pure dalle curve, lui nato a Napoli e tifoso del Napoli, proprio nella sua Napoli ha visto esplodere la sua carriera nata a Pescara sotto la guida del maestro Zeman che ha sempre stra veduto per lui.

 

Ieri Lorenzo al termine della gara ha parlato del suo “carattere particolare” e ha ammesso pure che quando ha sbagliato ha poi chiesto scusa.

 

Ma allora perchè ancora non è riuscito a caricarsi mai davvero il Napoli sulle spalle? Cos’è che ancora frena la sua definitiva consacrazione? Anche in Nazionale, il potenziale tecnico di Lorenzo ancora non si è mai visto appieno.

 

Da un annetto circa ha cambiato procuratore, è passato sotto la gestione di un certo Mino Raiola che non è proprio famoso per una gestione soft dei suoi calciatori.

Da subito a Napoli, appena appreso che la procura di Insigne sarebbe passata a Mino Raiola, si sono susseguite voci che volevano un Insigne lontano da Napoli.

 

In realtà proprio Raiola e De Laurentiis, si sono affrettati a smentire subito queste voci.

 

Ma quanto di vero ci può essere? La realtà è che Insigne sta per entrare nella fase cruciale della sua carriera. Quella fase dove un giocatore può al massimo monetizzare con l’ultimo grande contratto della carriera e Mino Raiola è sicuramente l’uomo più adatto a fare ciò.

Da mesi si rincorrono le voci di un’offerta fatta dal Liverpool e rispedita al mittente dal Napoli. Per De Laurentiis Insigne vale 150 milioni di euro, non uno di meno.

 

Oggi sacrificare Lorenzo, probabilmente vorrebbe dire non dover sacrificare nessun altro big, vedi Koulibaly, e affrontare la prossima campagna acquisti da protagonista sul mercato. E la prossima campagna acquisti sarà la prima vera con Mr Ancelotti al timone.

 

Forse il nervosismo di ieri del giocatore deriva proprio da questo, magari anche lui ha capito che all’interno della programmazione societaria, non è considerato più un imprescindibile.

 

In ogni caso siamo nella fase cruciale della stagione, col campionato che ormai è chiuso e la coppa Italia che non vede più il Napoli in tabellone, vincere l’Europa League, farebbe di una stagione buona e di transizione (la prima di Mr Ancelotti), una stagione fantastica.

 

Dopo tanti anni, anche Lorenzo vorrebbe provare a vincere qualcosa di veramente importante col club, farlo con la fascia di capitano al braccio sarebbe anche meglio, poi a Giugno si vedrà con la società e insieme decideranno il da farsi.

 

Una cosa è certa, i mal di pancia dei giocatori gestiti da Mino Raiola non sono mai casuali, vedi Ibrahimovic, quindi sicuramente qualcosa sotto c’è, a Guigno vedremo.

 

 

 

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