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Ricovero Ospina: protocollo non rispettato e l’ASL apre un’inchiesta.

Si tinge di giallo o meglio di rosso, come il codice con cui ĆØ stato trasportato in ospedale, l’infortunio del portiere del Napoli, David Ospina. Il calciatore che, nel corso della partita contro l’Udinese ha subito un colpo alla testa venendo, successivamente ricoverato al pronto soccorso dove ĆØ stato visitato. E, fino a qua niente di strano.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino, ci sarebbe stato un errore nella procedura d’emergenza. In pratica il colombiano ĆØ stato ricoverato nell’ospedale piĆ¹ vicino, il San Paolo, ma non dotato dell’attrezzatura adeguata per un trauma cranico.

Giuseppe Galano, responsabile della centrale del 118, ha spiegato sulle pagine del quotidiano partenopeo quanto accaduto:

“Quando si sono manifestazioni sportive o di altro tipo al San PaoloĀ  l’organizzazione ci chiede un preventivo parere alla centrale operativa sul rischio sanitario. E fin qui tutto ĆØ avvenuto secondo regola. Anche nel caso di un trasporto in ospedale il consulto con noi ĆØ indispensabile per valutare, in base al tipo di trauma o malore, quale sia l’ospedale piĆ¹ attrezzato. Solo noi, inoltre, in base alle comunicazioni delle direzioni sanitarie, sappiamo se le apparecchiature sono in funzione e se ci sono disponibilitĆ  di posti letto nella rete di pronto soccorso. Per la sicurezza del paziente dunque questo ĆØ un passaggio fondamentale”.

L’ASL Napoli 1, pertanto, ha aperto un’inchiesta al riguardo. C’ĆØ da dire, perĆ², che la societĆ  calcio Napoli non c’entra nulla al riguardo. Il servizio di sicurezza all’interno dello stadio, infatti, ĆØ appaltato ad una ditta esperta in sicurezza che, perĆ², in caso di trasporto all’esterno dell’impianto, deve contattare il 118. E qui che, probabilmente, ĆØ stata commessa una leggerezza. Ospina, infatti, ĆØ stato trasportato al San Paolo senza che fosse contattato il numero 118 che avrebbe indicato l’ospedale in cui trasportare il paziente in base al problema, alla disponibilitĆ  dei posti ed alle attrezzature adatte. Non a caso, l’ospedale San Paolo non ha un reparto di neurochirurgia e quindi il colombiano sarebbe dovuto essere portato al Cardarelli.

 

 

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