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Tumolillo, un giovane e riconosciuto talento che meriterebbe un palcoscenico diverso

Tumolillo, altro esempio riguardante i giovani talenti che vengono ignorati da procuratori e  tecnici  di  categorie importanti

Sabato, nel campionato Promozione Girone  A della Campania, si è giocato un derby importante per la retrocessione, tra la Viribus Somma e le Somma Rionale.

La squadra di casa  – la Viribus Somma – gioca  per puntare ai play out, mentre  gli ospiti sono già retrocessi.

Essendo un derby  la gara, nonostante le diverse situazioni in classifica già alquanto delineate, è molto sentita dai calciatori in campo che  si prodigano  con la dovuta concentrazione e determinazione.

Non sbloccandosi il match, un Under arrivato a settembre per caso, ma sempre titolare, padrone della fascia mancina, decide di caricarsi la squadra sulle spalle con puntuali e reiterate verticalizzazioni.

Il talentuoso terzino sinistro accelera, raddoppia e mette i compagni in condizione di battere a rete.

La Viribus Somma, comunque, segna su un errore del portiere. Ma non è finita, c’è il secondo tempo e la paura di non farcela si impadronisce di chi deve vincere.

L’allenatore decide di effettuare un cambio ed il capitano diventa Federico Tumolillo. Il giovane talento si impossessa della fascia sinistra del campo rendendosi protagonista di grandi giocate.

Il ‘’pericolo pubblico’’, così definito dal tecnico della squadra di Caserta ai giornalisti presenti la domenica precedente nel turno di campionato, riprende a sprintare, spinge, chiede l’uno- due, va sul fondo, crossa, si prodiga in  dribbling che costringono gli avversari a fermarlo con ripetuti falli.

Tumolillo  viene raddoppiato con ferree marcature, ma questo atteggiamento tattico dei difensori non produce alcun effetto.

Vince la Viribus Unitis nel finale e, dagli spalti, il cognome del ragazzo viene invocato a squarciagola.

Negli spogliatoi il mister dispensa rimproveri a tutti, tranne che a Tumolillo: lui no, è l’unico con diritto di parola.

Federico esce dopo trenta minuti e tutti lo fermano complimentandosi per la prestazione effettuata, anche gli avversari che esclamano ‘’e che ce tiene”

In molti si chiedono cosa ci faccia il ragazzo in questa categoria, avendo talento e maturità per poter giocare in campionati di maggiore livello.

Forse bisognava lasciarlo andare ad Ancona, o sostenerlo a Pescara, invece si è optato di fargli conseguire prima il diploma pensando: ‘’c’è tempo, pochi mesi e sarà libero’’, ma quella Ferrari, che sfreccia sulla fascia e si carica sulle spalle la squadra, meriterebbe ben altro.

C’è da augurasi che -anche se con notevole ritardo- qualche addetto ai lavori si accorga di una dimenticanza:  il calcio di un certo livello sta trascurando un talentuoso difensore con caratteristiche tali da poter risultare utile ad un qualsivoglia serio progetto.

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