L’angolo del tifoso: Sarri il COMANDANTE, adesso di quelli lì…
Il Comandante, adesso di quelli lì…
Con il comandante Sarri è stato un triennio fantastico. Comandante ed allenatore del Napoli con barba, tuta e mozzicone. Insieme alla sua squadra ci ha fatto sognare e divertire, sia dal punto di vista “sociale” (perchè si è andato ben oltre il rettangolo di gioco) che come estetica calcistica ricca di schemi tecnici e fraseggi da brividi.
Abbiamo investito il comandante del nostro senso di rivalsa e di riscatto verso un sistema che riteniamo “non lineare” (e non solo quello calcistico), lui ha cavalcato l’onda per tutto il triennio senza mai dare sospetto che lo facesse per “caso”, per convenienza.
Il comandante ha sempre considerato l’atleta come tassello per realizzare lo schema, seppur meraviglioso, e basta. Potevi essere straordinario come volevi tu, ma se non sei adatto allo schema sei fuori.
E di ciò ne è la riprova, il mancato ingresso in campo di Maggio contro il Crotone, si poteva infatti concedere gli onori dell’ultima partita a chi per anni aveva dato tutto se stesso per la nostra maglia, quella del Napoli.
Era una partita che nulla poteva esprimere, sul piano della classifica, eppure non è stato fatto, Maggio è rimasto in panchina nella sua ultima gara al S. Paolo. Lo schema, le idee e basta.
Forse dovevamo comprendere che stava iniziando un nuovo percorso, il comandante stava cedendo il posto al tecnico. Quest’anno, il comandante associato al tecnico già non esisteva quasi più. Il tecnico iniziava a dominare la scena e nulla importava, se clima era ostile con quei nuovi tifosi, quelli londinesi, abituati a vincere.
Credo che l’ultima sua apparizione, del comandante, sia stata la sera di Baku. Poi è “sparito”, completamente cancellato.
Ha prevalso solo il Sarri tecnico.
Ha valutato solo l’opportunità di avere una rosa di atleti, che pochi possono permettersi, per realizzare al meglio lo schema. considerando l’età e che non avrà mai più una simile opportunità.
Al tecnico non interessa quello che ha suscitato nei vari animi partenopei, delusione, incredulità etc… Sono sentimenti cha appartenevano al comandante, non al tecnico. Inutile dire che quei sentimenti prima citati appartengono anche a me.
Nonostante questo, non voglio smettere di sognare; prima o poi ci sarà qualcuno che realizzi il sogno. L’ultimo interprete, il comandante, è stato semplicemente spazzato via, non esiste più, tutto qui.
Non mi interessa manco più giudicarlo. Di opinioni in merito ne ho lette tante, ma ne manca una importante, forse la più importante. Per questo vorrei fare una sola domanda al nuovo Sarri, il tecnico, quello che allena quelli lì: cosa pensa che direbbe, il comandante, della sua scelta di allenare quella squadra?
A cura del TIFOSO Gennaro Silvini
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