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Zazzaroni: “Koulibaly non è un caso”

Zazzaroni dice la sua sul difensore azzurro

Dopo tante critiche piovute su Kalidou Koulibaly a causa dell’autogoal contro la Juventus prova a fare chiarezza Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. Dedica al momento del calciatore un articolo di approfondimento.

Chi è “Kappakappa”

Uno dei migliori difensori al mondo ed uomo di grandi valori, a capo di tante battaglie per questioni giuste come quella contro il razzismo. Il direttore del CDS, molto vicino per motivi lavorativi alla città di Napoli, ricorda di quanto il senegalese sia ben apprezzato nel capoluogo. E’ stato ben accolto in città ed elevato a paladino poiché incarna il “simbolo della napoletanità”.

La condizione fisica

Zazzaroni rimarca anche il ritardo nella preparazione del 26 azzurro, in quanto impegnato in coppa d’Africa fino alla fine del torneo (il Senegal è arrivato in finale) ed aggregatosi ai compagni solo ad agosto inoltrato. La priorità rimane quindi “che recuperi in fretta la serenità e la forma dimenticate”, quelle che gli hanno permesso l’elezione a miglior difensore della Serie A 2018-2019.

Sirene di mercato

Anche se non sono arrivate offerte ufficiali si è parlato molto di mercato per Koulibaly. Voci insistenti lo volevano a Manchester, sponda Red Devils, per una cifra superiore a 100 milioni di euro. C’è da dire inoltre che “il Napoli a più riprese aveva peraltro dichiarato l’incedibilità del giocatore, almeno per quest’anno”.

Zazzaroni sul peso delle resonsabilità

Per il giornalista le motivazioni risiederebbero nel peso della nomina a migliore in quel ruolo. Scrive che “la verità del calcio e della vita è che quando ti eleggono a fenomeno il carico di responsabilità aumenta in modo considerevole, non puoi tradire la tua classe e hai diritto a un numero ridottissimo di errori”. Quindi al primo errore tutti sono pronti a giudicare.

Koulibaly è già un caso?

Tuttavia per Zazzaroni Koulibaly non è un caso. Fanno rumore i suoi errori che hanno causato cinque dei sette goal incassati. Questo è il motivo per cui Ancelotti deve aumentare il livello di attenzione della fase difensiva, in un reparto sulla carta tra i più forti del campionato.

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