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Ritiro del Napoli – ADL non ne parla, lui lo aveva chiesto il 5 novembre

La Superlega

Nessuno sa cosa realmente pensi il Presidente del ritiro deciso da Carlo Ancelotti. In realtà lui aveva chiesto per la squadra un momento di riflessione già dopo la partita con il Salisburgo e sappiamo bene com’è andata.

Non è squadra da ritiro quella del Napoli, negli ultimi anni non ce n’è mai stato davvero bisogno. L’ultima volta che il Napoli è stato costretto ad andare in ritiro per mancanza di risultati risale al 2015, gestione Benitez. Dopo 10 giorni di forzata convivenza solo l’intercessione di Capitan Maggio e del ds Bigon riuscirono a far tornare a casa i giocatori. Anche il tecnico di allora non era convinto che un ritiro forzato potesse essere d’aiuto e non fece nulla per nasconderlo, però dopo 10 giorni la squadra tornò affiatata a vincere e questo bastò a placare gli animi.

Oggi al termine dell’allenamento pomeridiano il Napoli dopo 14 torna in ritiro e questa volta ha deciso il Mister. Dopo l’ammutinamento, De Laurentiis ha passato ad Ancelotti la patata bollente: decida lui se e quando farlo. E dopo 1 mese e tre partite di campionato che hanno portato solo 2 punti siamo di nuovo al punto di partenza.

Queste le parole de Il Roma “L’input del presidente azzurro è di diffondere calma, serenità, sicurezza. La cena di Natale, ad esempio: ci sarà, e almeno stando a come è organizzata, sarà festosa. E poi il calendario del 2020, e tutte le solite iniziative che il Napoli fa di questi tempi”.

Ad Anfield il Napoli ha fatto una bella figura, la Champions League è un palcoscenico che probabilmente offre stimoli diversi. Ma la carenza di risultati in campionato non può e non deve passare sotto silenzio, soprattutto per una squadra che da 4 anni è ai vertici. Soprattutto dopo i proclami fatti ad inizio stagione. E quindi Ancelotti ha due gara davanti a sé, il pareggio col Liverpool gli ha dato ossigeno ma non è detto che non ci sia un esonero all’orizzonte, per quanto il Presidente oggi gli abbia confermato piena fiducia ai microfoni della radio ufficiale (leggi qui).

Le parole di Ancelotti dopo la disastrosa partita con il Bologna sono state estremamente dure

“I giocatori si devono sentire responsabili. Non voglio prendermele tutte io le responsabilità. Devono andare in campo con più chiarezza – ha evidenziato il tecnico -. Ci devono mettere del loro e in questo momento lo stanno facendo solo in parte. Abbiamo perso linearità nel gioco. Siamo meno fluidi. Ci sono tante cose che si possono migliorare. È un problema di starci sempre con la testa. Il collettivo non sta funzionando. Ho un rapporto diretto con la società e mi confronto con loro ogni giorno”.

“La squadra – ha proseguito l’allenatore del Napoli – non riesce a mantenere un livello di applicazione e continuità come quello avuto col Liverpool in Champions. Il momento è molto negativo e delicato, dobbiamo trovare la maniera di uscire da questo periodo di difficoltà che è veramente troppo lungo. Sento la fiducia di squadra e società, ma le cose non vanno bene. Mi voglio confrontare con la squadra per cercare di trovare una soluzione: se la squadra non mi aiuta a trovare soluzioni, le troverò da solo”.

Ma la voce del popolo comincia a risuonare davvero forte: sono rimasti pochi tifosi a sostenere il tecnico, ormai la fiducia è finita. L’hashtag #Ancelottiout spopola sul web w sui social è un susseguirsi di messaggi contro il mister azzurro. Aspettiamo gli eventi e intanto osserviamo la mossa disperata di Ancelotti convinto che servirà a dare speranza a questo disperato Napoli

 

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