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Difesa del Napoli sotto accusa, ma anche il centrocampo traballa

La retroguardia azzurra continua ad essere troppo fragile e poco protetta dai centrocampisti

La sconfitta interna contro l’Inter ha messo ancora una volta in evidenza i limiti della difesa del Napoli ma non solo. È palese infatti che, aldilà delle doti tecniche dei singoli, manchi uno schermo a centrocampo. Soprattutto non c’è un playmaker in grado di dettare i tempi di gioco.

Nel giorno dell’Epifania la formazione partenopea ha incassato la sesta sconfitta di questa deludente Serie A 2019/2020. Impensabile per una squadra che veniva data dai pronostici della vigilia come una delle principali antagoniste della Juventus.

Dunque, il passaggio dalla gestione Ancelotti a quella di Gattuso per adesso non ha affatto risolto le lacune della retroguardia napoletana. In questo momento, dopo 18 giornate di campionato, il Napoli ha subito ben 25 reti. Un passivo troppo pesante per una compagine che aspira(va) ai primissimi posti della classifica.

L’emergenza difensiva riguarda solo in parte le assenze. Sicuramente pesa la mancanza di Koulibaly, leader della retroguardia fin dai tempi di Sarri. E senza il miglior Ghoulam, Mario Rui non riesce a sobbarcarsi da solo l’intero peso della fascia sinistra.

Ma non bisogna dimenticare i troppi errori individuali da parte di calciatori dai quali ci si aspetta di più. Manolas continua ad essere in affanno. Il greco è solo un lontano parente dell’ottimo centrale ammirato alla Roma.

Gattuso ha la sua dose di responsabilità nel momento in cui ha insistito nel proporre Di Lorenzo come centrale. Aldilà dello scivolone che ha propiziato il goal dell’Inter, l’ex Empoli non sa esprimersi al meglio in quel ruolo.

I problemi della difesa del Napoli sono imputabili anche al centrocampo

Fin dall’inizio del campionato si è notato come il Napoli avesse difficoltà nel trovare i giusti equilibri in fase difensiva. D’altronde, non è un caso se soltanto in quattro occasioni Meret non ha subito goal. L’ultima partita in cui la porta azzurra è rimasta immacolata è stata quella contro il Genoa del 9 novembre (0-0 al San Paolo).

Tuttavia, le responsabilità non vanno attribuite soltanto ai difensori. Anche il centrocampo finora ci ha messo del suo. Allan si sta lentamente ritrovando, ma finora non basta. Il brasiliano ha ripreso a correre e a lottare su ogni pallone. Tuttavia, non riesce ancora ad essere letale in fase di contrasto e recupero.

Zielinski si esprime al meglio come incursore e come ispiratore delle manovre d’attacco. Preoccupante l’involuzione di Fabian Ruiz, troppo discontinuo in cabina di regia. E tutto ciò non fa altro che rendere sempre più chiara la mancanza di un playmaker nella zona nevralgica del campo e del gioco azzurro.

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