La Repubblica, Lotito sullo scudetto: “Pronto a sfidare la Juve in una partita unica”
La Repubblica – Il Presidente della Lazio Claudio Lotito vuole terminare la stagione a tutti i costi: “Pronto a sfidare la Juve in una partita unica per lo scudetto“
Il Presidente della Lazio Claudio Lotito vuole terminare la stagione a tutti i costi: “Pronto a sfidare la Juve in una partita unica per lo scudetto“.
In una lunga intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” Lotito spiega l’esigenza e la necessitĆ di riprendere il campionato di Serie A e portarlo al termine. Tra i primi a voler ripartire, il Presidente della Lazio ĆØ stato accusato che la smania di tornare in campo ĆØ dettata esclusivamente dalla sua voglia di vincere lo scudetto. Ricordiamo che prima che il campionato si fermasse la Lazio era ad un solo punto dalla Juventus capolista.
Presidente Lotito, cosa succede se non ripartirĆ il campionato?
“Che si rischia di mandare a gambe all’aria il sistema. Alcune societĆ stanno preparando un documento condiviso per mettere a nudo i rischi effettivi che corrono”
Come pensa di ripartire?
“Mi chiamano Lotito il virologo, lo scienziato, ma alla Lazio ho una struttura eccellente. Ho giĆ tamponi e test sierologici. E ho fatto avere le mascherine anche a qualche presidente. A Formello ho il cardiologo, l’internista, l’otorino e l’urologo, perchĆ© cose come il varicocele una volta si scoprivano al militare. Sono in grado di fare la sanificazione anche subito, la mia azienda lavora negli ospedali”
I maligni dicono che lei smani per tornare in campo perchĆ© vuole vincere lo scudetto. Ć cosƬ?
“Ma se non si gioca piĆ¹ io sono giĆ in Champions e risparmio quattro mensilitĆ di stipendi. Avrei la convenienza a non giocare, ma io ragiono di sistema. Altri no”
Le piace l’idea dei play-off per assegnare il titolo?
“Oggi io sono a un punto dalla Juventus, e solo per Juve-Inter che… vabbĆØ, l’avete vista. Ma all’andata contro la Juve ho vinto 3-1 e anche in Supercoppa l’ho battuta 3-1. E dovevamo ancora giocare il ritorno. Per equitĆ , una squadra come l’Inter, che ha 8 punti meno di noi, o l’Atalanta, che ne ha 14 in meno, mi dica lei se devono essere coinvolte”
Accetterebbe una partita secca? Sarebbe piĆ¹ giusto?
“Questo sƬ, lo accetterei. Ma non mi sono mai posto il problema. Ripartire comunque in parte ci penalizza. Noi avevamo fatto una scelta, ritenendo di non potercela giocare su tre fronti avevamo sacrificato l’Europa League, visto che per orari e spostamenti era la competizione piĆ¹ scomoda. CosƬ avremmo giocato una volta a settimana mentre gli altri giocavano due volte. Se si ripartisse giocheremmo tutti due volte a settimana, perderemmo un vantaggio. Ma io ragiono nell’interesse di 20 club”
I medici di alcune squadre perĆ² sono contrari alla ripresa.
“In Lega ho ascoltato le considerazioni di cosiddetti esperti, consulenti medici delle squadre. A chi di loro ci sconsigliava di riprendere gli allenamenti, ho chiesto che me li vietassero, ma su presupposti scientifici. Invece mi dicevano “che figura facciamo di fronte ai morti?”. Io gli ho spiegato la natura del virus – prima di fare altro, ho studiato medicina e pedagogia – e ho detto che mi sarei aspettato i test sierologici, utili a vedere chi il virus lo ha giĆ avuto, oltre al tampone che verifica solo lo stato del momento. A un medico dissi che andava bene per fare il professore di chitarra e mandolino”
E i problemi etici non esistono?
“Certo che esistono. Al punto che ai miei dipendenti ho fatto un’assicurazione individuale. Come Federazione abbiamo rappresentato la possibilitĆ di avere accordi con il Campus biomedico di Roma e altre strutture private o pubbliche, non leviamo tamponi a nessuno, e poi sono in numero esiguo quelli che ci occorrono: 40 tamponi a squadra per 20 societĆ . Vanno fatti tre volte, a stare larghi sono 2500 tamponi”
Eppure il ministro Spadafora ha fissato la ripresa degli allenamenti in gruppo solo dal 18 maggio.
“E perchĆ© una data ĆØ meglio di un’altra? Ha uno studio di cui non siamo a conoscenza? Il campionato ripartirebbe a porte chiuse, ci sarebbero 70, 80, forse 90 persone oltre alle squadre: basta fare i controlli anche a loro. Io ho 2000 dipendenti che vanno a lavorare per 1600 euro al mese nei reparti Covid. E non si ĆØ ammalato nessuno, perchĆ© ho preso per tutti mascherine Ffp3 prima ancora che scoppiasse l’epidemia, oltre a guanti, occhiali e tute. Piuttosto, perchĆ© lo Stato ha mandato medici e infermieri negli ospedali senza adeguati presidi di sicurezza?”
Non sarebbe difficile giocare a Bergamo, Milano, Torino?
“A Roma e al centro-sud non ci sono problemi, se altri stadi non sono idonei una soluzione si trova, in fondo l’estate si va in ritiro, no?”
Da come parla, si sente quasi pronto a ripartire.
“A Formello ho 24 ettari, svariati campi, 12 spogliatoi diversi, 3 palestre, 3 lavanderie. E 11 macchine di sterilizzazione e lavaggio, quando le comprai mi misero una lavatrice davanti all’ufficio. Se tra poco si potrĆ andare in metro, in treno, in aereo, perchĆ© non allenarsi all’aperto?“
Libero pensatore,
Abilitato all’esercizio della professione forense
Redattore per CasaNapoli.net