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AIC – Damiano Tommasi è contro il riavvio del Campionato se si dovesse chiudere di nuovo tutto

Tommasi AIC

AIC – Damiano Tommasi:”E’ inutile riaprire tutto per chiudere subito dopo”.

Per il calcio sarà il Governo a stabilire quale sarà la strada da seguire.

Intanto le ultime notizie forniscono un quadro ancora non in linea con la voglia della maggior parte di noi tifosi, circa la ripresa del campionato: ci sono calciatori dai cui tamponi effettuati si rileva la positività a Covid 19.

Il Governo non può ancora indicare date certe,” ma, la ripresa delle attività sportive potrebbe avvenire in tempi non troppo lunghi. Il prossimo 18 maggio dovrebbe essere emanato un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che regolerà le attività per le successive due settimane”, questa la dichiarazione del Ministro Spadafora rilasciata in Commissione Cultura della Camera all’interrogazione della deputata Paola Frassinetti (FdI) in merito all’adozione di un protocollo d’intesa per la prosecuzione delle attività sportive incluso il campionato di calcio di serie A”.

A questo proposito il Presidente AIC Damiano Tommasi, ha dichiarato:“Sappiamo che il comitato tecnico-scientifico trasmetterà una nota al ministro della salute e al ministro dello sport. Ma non abbiamo ulteriori elementi. Come AIC vogliamo un protocollo sicuro, validato, semplice, efficace. Qualcosa che ci dia certezze, che presenti la sicurezza di un rischio calcolato. E poi il tempo, sempre più stretto ogni giorno che passa. Il pensiero di tante partire da affrontare in pochi mesi. Costringerà a far funzionare tutto perfettamente per non avere intoppi e finire la stagione 2019/20. Si corre il rischio di rimettere in moto una macchina che potrebbe fermarsi subito”.

Per i casi di nuovo contagio ha sottolineato che “è uno degli aspetti da chiarire, anche perché è l’uniformità dei comportamenti che garantisce la sicurezza. La gestione della positività di un calciatore non può essere diversa da quella che riguarda altri ambiti del paese. Ci saranno dei protocolli, in questo senso, che dovranno essere confermati da chi ci autorizzerà a tornare a fare l’attività. Questo però ce lo dovranno dire i medici”.

Inoltre:“È stato fatto uno screening pre-allenamento, come giusto che sia in questo momento e i positivi verranno isolati. Sappiamo che non tutte le squadre hanno fatto già i test, per problemi logistici. Era da mettere in preventivo qualche caso di positività, vista la diffusione del virus soprattutto in alcune regioni d’Italia. Al di là dei nuovi casi positivi, è la prolungata positività di alcuni calciatori, andati oltre le tre settimane di positività, ad aumentare il livello di preoccupazione”.

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