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Tonfo Juve! Questo è il fallimento anche di Sarri

Sarri napoli juventus convocati

La Champions League era il vero obiettivo della Vecchia Signora: l’ eliminazione porta al fallimento della squadra e di Sarri.

#Sarriout: quante volte abbiamo visto questo hashtag su i social. I tifosi della Juventus non hanno mai visto di buon occhio l’ ingaggio dell’ ex funzionario di banca, reo di essere diventato Comandante a Napoli, con quella sua “presa del palazzo”, contro il potere bianconero.“Come si cambia per ricominciare” direbbe Fiorella Mannoia: il tecnico famoso per i suoi turpiloqui in conferenza e per il suo outfit in campo, per la Juventus rimette il vestito elegante e la cravatta. Lascia il ruolo di comandate che voleva conquistare il palazzo e in quel palazzo ci entra, eccome se ci entra. Non come ci si aspettava da queste parti, ma tant’ è… Alla presentazione, in quel 20 giugno di un anno fa, il buon Maurizio sembrava una ragazzina emozionata dal corteggiamento del più figo della scuola: “Mi ha convinto l’ insistenza di questa società nel volermi” dirà in conferenza. Dopo appena 14 mesi, si ritrova scaricato, “sedotto e abbandonato”, complice il fallimento (l’ ennesimo !)  della Juve in Europa…il fallimento è anche di Sarri.

Un Giuda dei giorni nostri…

Ci siamo sentiti tutti traditi dal passaggio di Maurizio Sarri all’ odiata Juventus (dopo un anno al Chelsea). I più diplomatici diranno “sono professionisti”. Ma il passaggio in bianconero del tecnico artefice del più bel Napoli degli ultimi anni non poteva andare proprio lì, dove lui stesso avrebbe giurato di non andare mai. Qua sarebbe dovuta scattare la querela, vero Maurì? Probabilmente la voglia di guadagnare e, forse, vincere facile dopo anni di gavetta su i  campi impolverati della Penisola, l’ hanno ammorbidito su certe convinzioni. Infondo anche Giuda ha tradito Cristo per 30 denari…figuriamoci se avesse avuto a disposizione un triennale da 5,5 milioni netti a stagione…

Vincere è l’unica cosa che conta… adesso con il bel gioco però.

Sarri doveva portare il bel gioco. Lo scudetto bene o male arriva sempre da quelle parti, l’ Europa deve essere conquistata: le due finali Champions nei 5 anni di Allegri non bastano più, bisogna alzare la coppa dalle Grandi Orecchie. Coppa che manca in bacheca dal ’96. 

La triade bianconera avrà pensato “Con questo quì che guida il migliore del mondo (CR7) in Europa non ce ne sarà per nessuno”. In effetti questo lo abbiamo pensato un pò tutti…

Ma il bel gioco non si vede, neanche il rapporto con Ronaldo in effetti è dei migliori. Si vince lo scudetto per il rotto della cuffia, sudando più del previsto. Ma il cammino in Europa, tutto sommato, non va male: 5 vittorie e 1 pareggio. Forse forse quest’anno il sogno Champions diventa realtà…

Fallimento Europeo…fallimento Sarri nel gioco.

Delle triangolazioni veloci e automatiche viste a Napoli neanche l’ombra dalle parti di Vinovo. Sarri si affida ai singoli. I campioni non lo seguono, decidono loro quando giocare. Ma ai piani alti della Juve questo non preoccupa, la Champions a febbraio è il vero obiettivo.

Sembra sorridere anche la fortuna a Sarri e Company: l’ urna di Nyon regala, forse, la squadra più abbordabile: il Lione di Garcia. Agnelli e Paratici gongolano.

A febbraio però inizia l’incubo. In Francia la Juventus è inesistente, subisce e meritatamente esce sconfitta per 1-0 dal Parco Olimpico di Lione. Vabbè, tanto c’è il ritorno tra tre settimane a Torino…

Ritorno che invece si è giocato ieri, dopo mesi di lockdown e stranezze da coronavirus. In Francia, addirittura, bloccano il campionato: un altro assist ai bianconeri.

Sarri sfrutta quasi il campionato per allenarsi al meglio per il 7 agosto, ritorno Champions. Il gioco non c’è e non ci sarà mai, Dybala e Ronaldo però possono salvarlo. 

All’ Allianz Stadium, Sarri perde la bussola, Garcia riesce ad imbrigliarlo. Vince, non convince ed esce dalla Champions. Il tecnico francese ex Roma lo accompagna fuori dall’Europa con quel violino suonato qualche anno prima in segno di protesta in un Juventus-Roma. Il fallimento è servito e l’ esonero pure…

Un addio da perdenti nonostante lo scudetto…

Un addio che era chiesto a gran voce dai tifosi della Juve. L’esonero dopo la debacle europea era scontato! Lo scudetto (il primo della sua carriera) lo fa essere uno dei tanti. Un addio da perdenti, insomma.

Chissà Maurizio se avrai pensato per un attimo all’addio al Napoli. Portato in trionfo dalla tua gente. Un addio da vincitore quello lì, nel maggio del 2018, nonostante zero tituli.

Non ti nascondo che ieri abbiamo un pò goduto tutti, magari sognando l’impresa del nostro Napoli a Barcellona, adesso.

Mi piace immaginarti questa sera davanti allo schermo con la tua immancabile sigaretta con una sciarpa azzurra al collo per spingere la “squadra per la quale tifavi da bambino”. Ma forse è meglio di no, chiudiamola qui…se ripenso ai tuoi discorsi al tuo arrivo a Torino….it’s shameful!

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