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Tik Tok, rimuove 500.000 profili di utenti italiani under 13

TIK TOK

Tik Tok  elimina i profili di utenti italiani al di sotto dei 13 anni.

Tik Tok, il social media più amato dai giovanissimi, ha bloccato più di 500.000 profili italiani, di utenti, che hanno meno di 13 anni. Un provvedimento atteso e richiesto dal Garante per la privacy, dopo l’ultima tragedia della piccola Antonella, la bambina di 10 anni, rimasta soffocata mentre partecipava ad una “challenge” (sfida social). In seguito a tale richiesta, tik tok ha controllato più di 12,5 milioni di profili italiani e 500.000 sono risultati non idonei. E’ stato fatto un primo passo, che ha portato dei risultati significativi, ma, non ancora sufficienti.

Cosa chiede il Garante a Tik Tok?

Il Garante ha sottolineato la necessità di studiare nuove soluzioni per ridurre la presenza degli under 13 dal social media. Infatti a seguito di tale sollecitazione, la redazione di tik tok ha dichiarato di voler promuovere una campagna di sensibilizzazione, per i ragazzi, sull’app, per i genitori sui giornali, siti di informazione e sulla TV nazionale. Ha dichiarato, inoltre di voler sperimentare ulteriori misure, tra queste, una campagna educativa, a livello nazionale con l’alfabetizzazione digitale.

Alfabetizzazione digitale di cosa si tratta e qual è l’obiettivo?

L’intento, è chiaro, si vuole sviluppare nei giovanissimi, le competenze digitali, ovvero, prepararli ad utilizzare con spirito critico e capacità di giudizio, le informazioni reperite  e scambiate sul web. L’Alfabetizzazione digitale non è  solo una competenza tecnica, come spesso si tende a credere, ma è molto di più in quanto include competenze in diversi settori quali: la sicurezza online, la comunicazione online, l’alfabetizzazione mediatica e  la socialità online. Quindi, potenziare le capacità di utilizzo dei nuovi media con senso di responsabilità. Il Garante, a questo proposito, scrive che «vigilerà sull’adempimento da parte di TikTok in relazione agli impegni assunti. Proseguirà, inoltre, nella sua attività di indagine e verifica nell’ambito dei procedimenti già avviati nei confronti della piattaforma».  Si fa strada una certezza, dunque: il rispetto di privacy e minori non è più opzionale.