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Gravina spinge per l’introduzione del Salary cap: “Si può spendere se il Club se lo può davvero permettere”

GDS - Gravina

Gravina spinge per il progetto “ Riduci- Debiti”

 

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’ordine del giorno del Consiglio Federale sarà un test importante per il Presidente Gabriele Gravina
Il Consiglio dovrà decidere come affrontare la crisi economica del calcio italiano aggravata dalla pandemia.

«C’è un’idea e un progetto al quale ho lavorato e che sottoporrò a tutte le componenti, se questo si verificherà, già a partire dal 2023/24 avremo una Serie A a 18». Lo ha annunciato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, alla conferenza stampa seguita al consiglio federale di oggi.
«Mi interessa una riforma del sistema calcio italiano, molto più ampia della serie A. Anche se il campionato a 18 squadre sta diventando un tema comune anche per altre federazioni, così come i playoff e playout», ha aggiunto ancora il presidente federale.
«Significa che siamo stati precursori dei tempi. Già da venerdì potrebbe essere il primo passo per discutere di questa riforma», ha concluso Gravina al termine del suo intervento, sottolineando come il tema abbia preso piede anche in altre realtà”

Secondo quanto riportato anche sul sito” calcio e finanza “

il presidente federale Gabriele Gravina troverà una maggioranza divisa: da una parte la Lega e i club di Serie A che andranno all’attacco chiedendo tagli e rinvii dei pagamenti degli stipendi, dall’altra i giocatori che dicono «non se ne parla» chiedendosi come le società chiedano di spalmare gli ultimi quattro stipendi della stagione, quando già in dieci hanno pagato aprile, e alcuni anche maggio.

La Lega chiederà il taglio di due mensilità ai calciatori. Il problema è che il consiglio federale non è competente sul tema.
L’unica possibilità è sempre quella di ricorrere ad accordi individuali calciatori-società, club per club.

Quanto ai rinvii, invece, la Federcalcio dovrà comunque valutare la situazione magari concedendo un mini rinvio (non oltre il 30 giugno).

Infine, l’ultimo punto fondamentale dell’ordine del giorno: il progetto “riduci debiti” che Gravina aveva annunciato nell’ultimo consiglio federale e che ora dovrebbe diventare norma.

In pratica, dal primo luglio, i club non potranno spendere di più di quanto fatto nell’ultima stagione agonistica. Il budget si riferisce al monte contrattuale (non è chiaro se nel conto si calcoleranno, e quanto, pure i premi) determinato dai contratti pluriennali in corso d’opera per la stagione 2021/22 e dai contratti che scadranno il 30 giugno.

Non si potrà spendere più del 100% di quanto fatto la stagione precedente. Per arrivare poi al 90% fra un anno e a 80% fra due. Altrimenti, niente mercato. A meno che non arrivi un aumento di capitale o una garanzia fideiussoria presentata dal socio di maggioranza.”
La Lega Serie A, da parte sua, non sarebbe però del tutto convinta. Gravina, comunque, non pensa a un salary cap unilaterale che sarebbe autolesionista senza una norma europea. Il senso della norma è un altro: si può spendere se il club se lo può davvero permettere.”