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L’affascinante mondo dei chakra

Chakra

Tante domande sui Chakra, le poniamo all’operatrice olistica e Master Reiki, Assunta Sabato

Ultimamene si sente spesso parlare in particolare di chakra e, più in generale, di discipline olistiche anche orientali. Queste ultime  hanno molto a cura il benessere totale della persona, esaminano l’essere umano nella sua interezza, perché il mondo delle emozioni, e di conseguenza il corpo fisico, è influenzato da diversi fattori. Quindi oltre al benessere psicofisico bisogna prendersi cura anche di quello energetico e, appunto, dei chakra.

Ma cosa sono questi chakra?

I chakra, che in sanscrito significa “ruota” in quanto girano più o meno vorticosamente, sono i centri energetici del nostro corpo, in quanto noi non siamo solo massa corporea ma anche energia, in verità la gran parte è energia. Tesla disse: “Se vuoi comprendere l’Universo pensa all’energia, alla frequenza, alla vibrazione.” La vibrazione è un’oscillazione meccanica, nel nostro caso parliamodella cellula, se ne può anche misurare la frequenza. Per cui si deduce che il corpo umano è un’insieme di frequenze vibratorie e dunque i chakra ricevono e distribuiscono energia. I più considerati, i più importanti, sono sette, anche se qualcuno dice che sono 144 distribuiti anche nel nostro corpo eterico (energetico che è intorno al nostro corpo fisico), essi creano interazione tra il corpo fisico e quello eterico, collegati tra loro attraverso una serie di canali denominati Nadi, dove fluisce l’energia vitale, per cui comprendere la natura dei chakra è fondamentale per trarre il meglio dall’energia che scorre in noi, equilibrando alla perfezione corpo, mente e spirito.

Dove si trovano questi chakra e a cosa possono esserci utili?

I sette chakra principali si distribuiscono lungo il tronco, ognuno ha un nome ed un colore, oltre ad una sua funzionalità perché associato ad una ghiandola. Quando i chakra vibrano in armonia c’è equilsibrio energetico ed anche una buona salute. In questo disegno vediamo la visione frontale, ogni chakra è rappresentato da un fiore di loto, ognuno di un colore specifico ed un numero di petali.

 

 

In quest’altro disegno la visione laterale dove ci rendiamo conto che sono dei vortici energetici, a forma di cono, dalla schiena entra l’energia e dal davanti la distribuiamo.

C’è li puoi quindi illustrare e descrivere ?

Dunque il primo chakra si trova alla base della colonna vertebrale, dov’è l’osso sacro, si chiama Muladhara che in sanscrito vuole dire “radice” ha quattro petali ed è di colore rosso.

Rappresenta il nostro radicamento, l’istinto di sopravvivenza, è collegato al soddisfacimento dei nostri bisogni primari, è associato alle ghiandole surrenali, ed è responsabile della salute di gambe, piedi, ano, retto, intestino crasso, e coccige. Un suo blocco potrebbe manifestarsi con insicurezza, mancanza di fiducia in se stessi, apatia, preoccupazione e paura di perdere ciò che ci da sicurezza e senso di benessere. Si può anche manifestare con eccessi di rabbia, aggressività, collera, gelosia, violenza o atteggiamento difensivo. Se è iperattivo, si può essere eccessivamente attaccati ai beni materiali, e restii a dare o donare. 

Il secondo chakra in sanscrito Svadhisthana che significa “dolce”. E’ il chakra sacrale, e si trova all’altezza dei genitali. Ha sei petali ed è di colore arancione, rappresenta le cose dolci della vita, il provare emozioni come il desiderio, il piacere, la sessualità e la creatività fisica, simbolo di emozioni positive, successo e armonia interiore.

La sua energia di Svadhisthana è associata alle gonadi (ovaie, testicoli), ed è responsabile della salute di genitali, reni, vescica, prostata, sistema circolatorio, denti, e ossa. Un suo blocco potrebbe manifestarsi in una chiusura nei confronti della “sensualità” della vita, difficoltà nel provare stati di gioia, quindi si possono provare gelosie, paure, desideri inappagati e ossessivi, impotenza e frigidità. Quando l’energia di è in eccesso, si può avere una ricerca ossessiva del piacere, anche e soprattutto a livello sessuale.

Il terzo chakra è Manipura significa “città del gioiello”,

ha dieci petali ed è di colore giallo, è posizionato nel plesso solare, all’altezza dell’ombelico, rappresenta l’individualità e la percezione di sé stessi,  è sede della determinazione, della forza di volontà, del potere personale e della fiducia in sé. La ghiandola associata a questo chakra è il pancreas, che è responsabile dei processi digestivi, perché regola le funzioni di stomaco, fegato, milza e cistifellea. Quando il chakra è bloccato, si possono percepire sensazioni legate alla perdita di autostima e scarsa fiducia in se stessi. Quando l’energia è in eccesso, si potrebbe percepire un desiderio sfrenato di potere, un’eccessiva arroganza o sicurezza di sé stessi, e si potrebbe essere poco o per niente disposti ad ascoltare l’opinione altrui.

Questo è il quarto chakra,

di colore verde, ha dodici petali ed è il chakra del cuore, è il centro del sistema energetico perché collega i tre chakra inferiori, legati maggiormente agli aspetti materiali, con i tre chakra superiori, di tipo mentale e spirituale, legati all’intuizione e al pensiero. Il suo nome è Anahata e dona la capacità di esprimere amore puro e incondizionato. La ghiandola associata a questo chakra è il timo, regola le attività dei polmoni, cuore, sistema circolatorio e respiratorio. Il blocco di questo chakra può manifestarsi con l’incapacità di esprimere amore, con il rifiuto di ricevere manifestazioni di affetto, o di farsi toccare. Quando, invece, l’energia è in eccesso, si può diventare eccessivamente empatici, fino a risultare anche troppo dipendenti.

Il quinto chakra

Vishuddha, il chakra della gola, in sanscrito significa “puro”, ha sedici petali ed il suo colore è l’azzurro, rappresenta la capacità di esprimere ciò che si ha dentro, la comunicazione e la creatività.

La ghiandola associata è la tiroide, e regola le attività di gola, collo, bocca, denti, mandibola, udito, esofago, parte alta dei polmoni, braccia. Un suo blocco può manifestarsi nella difficoltà ad esprimere le proprie idee, blocchi della creatività, eccessiva timidezza. Quando, invece, l’energia è in eccesso, non riusciamo a controllare le nostre parole, parliamo troppo e a vanvera, senza analizzare il senso di quello che diciamo.

Ajna è il sesto chakra ed è localizzato al centro della fronte, tra le sopraciglia ed il suo nome in sanscrito significa “conoscere” “percepire” ci aiuta ad avere il comando sulla nostra mente, è il chakra del terzo occhio, che è in grado di percepire la realtà più profonda dell’esistenza, dona intuizione e la visione chiara. Esso contribuisce a rendere attiva l’immaginazione creativa, le capacità intellettuali e la memoria. Il suo colore è l’indaco. E’ associato all’ipofisi, la ghiandola adibita al controllo del sistema ormonale e le parti del corpo ad esso associate sono cervelletto, sistema nervoso, sistema ormonale, occhi, orecchie, naso e seno paranasale. Quando è in carenza di energia, si fatica a fidarsi del proprio intuito ed a mantenere la concentrazione o a ricordare le cose, si può avere un eccesso di razionalità, che determina la difficoltà di vedere e immaginare la realtà in modo diverso da come la si percepisce. Quando la sua energia è in eccesso, tende a risucchiare l’energia dei chakra inferiori e vengono quindi a mancare senso di radicamento e di stabilità.

L’ultimo è il settimo chakra,

di colore viola, è il chakra della “corona”, il suo nome è Sahasrara  ed ha mille petali e  si trova sulla sommità del cranio e significa “mille volte”, è il collegamento spirituale, il centro della spiritualità e della fede. Ci mette in contatto con la nostra parte spirituale, ci collega al divino, con quello stato dell’essere, che va oltre il mondo fisico e crea nella persona un senso d’interezza, di pienezza, di unità col Tutto. L’attivazione di questo chakra implica l’aprirsi a nuovi modelli di pensiero e a fonti di saggezza e conoscenza superiori. La sua energia ci insegna a riconoscere le responsabilità della nostra vita, passata e presente. Il chakra della corona è associato alla ghiandola pineale, un centro che, nel nostro corpo, regola il ritmo sonno-veglia, fame-sete e la temperatura corporea, oltre che stimolare l’ipofisi a produrre ormoni.

Una chiusura o una carenza di Sahasrara comporta un impedimento al flusso energetico lungo il cammino della coscienza, si manifesta come difficoltà nell’apprendimento e nella concentrazione, oppure con un senso di chiusura e ostilità verso nuove informazioni, visioni o punti di vista o anche uno scetticismo spirituale, ossia la convinzione che non esista nulla al di fuori del mondo tangibile. Quando la sua energia è in eccesso, può portare ad un eccesso di dipendenza spirituale, può spingere a  perdere il contatto con il proprio radicamento e le proprie emozioni, perché viene sottratta energia ai chakra inferiori.

Cosa si può fare per mantenere i chakra in equilibrio?

Ci sono varie discipline, tecniche e pratiche grazie alle quali è possibile lavorare sul corpo energetico per riequilibrare i chakra e il flusso di energia nell’organismo tra i quali il Reiki, la meditazione, lo Yoga, l’agopuntura, la terapia del suono, la cristalloterapia, e tante altre tecniche. Chi volesse scoprire di più su altri argomenti da me trattati, può visitare la mia pagina Facebook a questo indirizzo   https://www.facebook.com/Feel-Good-Akasha-Reiki-Massage-111731967767179/