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Bufera in Regione: arrestato fedelissimo di De Luca per appalti truccati

Arrestato fedelissimo di De Luca

Savastano

Appalti truccati, arrestato Savastano fedelissimo di De Luca. Indagato anche il sindaco di Salerno

Il consigliere regionale Nino Savastano, fedelissimo di De Luca, ĆŖ stato arrestato nellā€™ambito di unā€™indagine relativa a degli appalti truccati. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione del neo primo cittadino Enzo Napoli. Ai domiciliari il direttore del settore Ambiente del Comune Luca Caselli e Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa social. Finora sono dieci le misure cautelari e 29 gli indagati complessivi nellā€™inchiesta, coordinata dal procuratore Giuseppe Borrelli con lā€™aggiunto Luigi Alberto Cannavale. Eletto in Campania Libera, Savastano risulta essere ancora assessore al Comune, fino a quando non si insedierĆ  la nuova giunta municipale. In passato ĆŖ statoĀ ex assessore dellā€™attuale governatore quando era sindaco di Salerno. Ecco la ricostruzione dei fatti come riportata dal ā€œcorriere del mezzogiornoā€ di ieri

Tecnici e politici

Ai domiciliari anche il direttore del settore Ambiente del Comune di Salerno, ora in pensione, Luca Caselli. Altro fedelissimo, ma stavolta come tecnico, del governatore. Tantā€™ĆØ che ha ricoperto lā€™incarico di Rup (responsabile unico del procedimento), per piazza della LibertĆ : la mega opera pubblica voluta da De Luca e disegnata dallā€™archistar Ricardo Bofill. Tra gli indagati il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli; lā€™ex presidente di Salerno Pulita, societĆ  controllata dallā€™amministrazione municipale, Antonio Ferraro; e Felice Marotta, giĆ  dirigente del Comune.

Favorita una Coop ā€œamicaā€

Vincenzo Napoli ĆØ indagato per turbata libertĆ  degli incanti con lā€™aggravante dellā€™abuso dā€™ufficio. Nei suoi confronti non ĆØ stata richiesta dalla Procura nessuna misura cautelare. La vicenda che lo vede coinvolto, insieme al suo collaboratore Felice Marotta, riguarda lā€™affidamento del servizio di noleggio di un automezzo lavastrada indetto dallā€™amministratore unico della societĆ  ā€œSalerno Pulitaā€, Antonio Ferraro. Secondo gli investigatori, il sindaco ed altri si sarebbero attivati per favorire la cooperativa sociale ā€œTerza dimensioneā€. Fiorenzo Zoccola, di fatto gestore della coop, avrebbe chiesto a Marotta di pressare Ferraro. Napoli e Marotta, secondo la ricostruzione contenuta nellā€™ordinanza, si sarebbero quindi attivati convocando Ferraro negli uffici comunali e sollecitandolo affinchĆ© soddisfacesse lā€™esigenza espressa da Zoccola. A questā€™ultimo sarebbe stata riferita lā€™esistenza di unā€™altra offerta, permettendogli cosƬ di presentare a sua volta una proposta migliore che gli permettesse di aggiudicare lā€™affidamento alla cooperativa sociale ā€œTerza dimensioneā€.

Coinvolte varie coop

In carcere ĆØ invece finito Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa sociale e gestore di fatto di altre coop raggruppate in un Consorzio che nel corso degli anni ha monopolizzato numerosi appalti del Comune di Salerno. Divieto di dimora nei confronti di sette imprenditori, tutti titolari o gestori di coop sociali. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertĆ  degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale.

I nomi

Gli altri indagati sono Marcello Senatore, Ciro Mandola, Marcello Ciotta, Davide Francese, Dario Renato Citro, Vincenzo Landi e Davide Minelli, Maria Grazia Mosca, Patrizio Stompanato, Lucia Giorgio, Mauro Meo, Ugo Ciapparone, Gerardo Zoccola, Daniele Gargiulo, Pasquale Soglia, Giuseppe Romeo, Rosaria Sbozza, Luciano Nautili, Giuseppe Trezza, Honeylet Zoccola, Giovanna Catanzano, Pio ed Emanuele Zoccola.

Lā€™inizio dellā€™indagine

Lā€™indagine ĆØ partita negli anni scorsi dopo un esposto presentato da alcuni consiglieri comunali in Procura. Che, dopo aver chiesto inutilmente di sospendere il bando, si rivolsero ai magistrati. Nel corso di unā€™assemblea municipale fu il consigliere comunale Peppe Ventura a sollevare il caso, rivelando di aver ricevuto minacce per quei suoi rilievi sulla presunta irregolaritĆ  dellā€™appalto. Ed analoghe accuse furono lanciate dallā€™esponente di Forza Italia, il consigliere comunale Roberto Celano.

Il cartello per pilotare il bando

Lā€™inchiesta ha portato a ipotizzare lā€™esistenza di un cartello, composto da otto cooperative, tutte comunque direttamente o di fatto controllate da Fiorenzo Zoccola, per concordare le offerte per lā€™appalto e quindi per pilotare la gara. Il tutto, sempre secondo gli investigatori, sarebbe avvenuto con il placet di alcuni riferimenti politici ai vertici dellā€™amministrazione comunale.

Lā€™Anticorruzione e la delibera

Ma cā€™ĆØ un ulteriore risvolto collegato a questa indagine. Nel settembre del 2019, proprio sugli appalti affidati dal Comune di Salerno alle cooperative sociali, intervenne anche lā€™Anac, al tempo presieduta dal magistrato Raffaele Cantone. Lā€™AutoritĆ  nazionale anticorruzione aveva rilevato Ā«profili di criticitĆ Ā» negli appalti che erano stati assegnati tra il 2013 e il 2017 dallā€™amministrazione municipale. Il Comune, nella risposta a questo atto dellā€™Anac, riteneva di essere corso ai ripari con una serie di adempimenti. Ma in quel documento dellā€™Anticorruzione, trasmesso poi alla Procura e alla Corte dei Conti, cā€™erano dei rilievi gravi e ben precisi. Tra questi Ā«la scelta discrezionaleĀ» di affidare i bandi a cooperative sociali e non al libero mercato in quanto Ā«non emergono negli atti esaminati gli obiettivi di reinserimento lavorativo e socialeĀ» di categorie svantaggiate. Il che avrebbe portato, secondo lā€™Anac, a Ā«configurare la violazione del principio di libera concorrenzaĀ».

La cena

C’ĆØ anche una cena a cui ha partecipato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, tra gli atti dell’inchiesta della Procura di Salerno. Gli investigatori hanno documentato che il governatore (che non ĆØ in nessun modo coinvolto in questa vicenda) a febbraio 2020 ha partecipato ad una cena in un ristorante di Salerno insieme, tra gli altri, con i rappresentanti di alcune societĆ  cooperative salernitane. L’incontro, secondo la Procura di Salerno, era stato organizzato da Fiorenzo Zoccola, gestore di fatto di diverse altre cooperative che si occupano della manutenzione del patrimonio comunale a Salerno. Nel corso delle indagini, a seguito della perquisizione nella sede della cooperativa sociale Terza Dimensione, ĆØ stata rinvenuta la fattura emessa dal ristorante di Salerno che ospitĆ² la cena a febbraio 2020, per un importo di 650 euro pagati con carta di credito della cooperativa.

Le parole del sindaco

In una nota, il sindaco di Salerno ha espresso piena fiducia nellā€™operato dei magistrati. Ā«In relazione allā€™indagine in corso – ha dichiarato Enzo Napoli – esprimiamo piena fiducia nellā€™azione della magistratura. Attendiamo sereni gli esiti dellā€™inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestatiĀ».

Il governatore

Ā«Queste cose non si commentano, su queste cose non si fanno commenti. Si rispettano le iniziative in corso, punto e basta. Possibilmente con grande civiltĆ . Ognuno faccia il suo lavoro fino in fondoĀ». Questo il commento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sullā€™inchiesta salernitana in cui ĆØ coinvolto il suo fedelissimo Savastano. Sulla richiesta di dimissioni dalla vicepresidenza espressa dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, De Luca risponde: Ā«Spero che non si ritorni a dover ascoltare le scuse dopo magari 10 anni di vicenda giudiziaria. Tranquilli tutti quanti, cā€™ĆØ un grande lavoro che ĆØ in corso. Grande rispetto, serenitĆ  e fiducia, punto. Tutto il resto ĆØ bene toglierlo di mezzoĀ».