Corriere dello Sport – Il Napoli ha una panchina d’oro, altro che rosa corta. Ora la Coppa d’Africa fa meno paura
Corriere dello Sport – Il Napoli ha una panchina d’oro, altro che rosa corta. Ora la Coppa d’Africa fa meno paura
Corriere dello Sport – Il Napoli ha una panchina d’oro, altro che rosa corta. Ora la Coppa d’Africa fa meno paura
La straordinaria vittoria contro il Leicester, unita alla buona prestazione in campionato contro l’Atalanta, hanno finalmente rivalutato le cosiddette seconde linee del Napoli. Gli infortuni di Osimhen, Anguissa, Fabian Ruiz, Insigne, unite ad altre assenze temporanee come quelle di Koulibaly e Politano, avevano gettato nello sconforto più totale i tifosi azzurri. E invece nelle ultime uscite il Napoli ha potuto rispolverare ed apprezzare i vari Elmas, Ounas, Demme, Petagna, Juan Jesus, Malcuit e Manolas, tutti protagonisti della vittoria qualificazione contro gli inglesi del Leicester.
Sull’argomento è intervenuto il Corriere dello Sport:
“C’è stato un tempo in cui a Napoli due tra le parole più gettonate dei tifosi erano “rosa” e “corta”, proprio così: una dietro l’altra. Imperava il sarrismo e la presunta inadeguatezza della panchina venne indicata come una delle cause del mancato scudetto. In realtà già l’anno successivo, più o meno con gli stessi uomini, il Napoli fece ampio turn over. Tre anni e mezzo dopo, la situazione è completamente ribaltata. Luciano Spalletti potrebbe essere paragonato a un novello dottor Frankenstein, ha restituito vita calcistica a chi sembrava non averne più. Oppure, più semplicemente, col lavoro e la saggezza ha rimesso ciascuno nel proprio ruolo. E così quelli che una volta venivano definiti panchinari, hanno condotto il Napoli alla vittoria sul Leicester e alla permanenza in Europa League. Juan Jesus, Petagna, l’ex oggetto misterioso Elmas, Ounas, Demme, il disperso Malcuit, si è rivisto pure Manolas. E mancava Lobotka un altro rigenerato. Soprattutto, il 3-2 sul Leicester ha fatto apparire sotto una diversa luce lo spauracchio Coppa d’Africa. È stata una risposta ai tanti che da settembre si chiedono: come farà a giocare il Napoli senza Koulibaly, Anguissa e Osimhen? Ha dimostrato di poter farlo rinunciando anche a Insigne, Fabian e Politano“.
Libero pensatore,
Abilitato all’esercizio della professione forense
Redattore per CasaNapoli.net
