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Giudice: il Napoli merita il titolo per vari motivi…

Campionato italiano

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Alessandro Giudice, giornalista ‘Corriere dello Sport’:

“Il Napoli? Mi sembra che ci sia stata una manifesta superiorità sulle altre, è una fuga solitaria. Ci sono ancora 4 mesi, ma mi sembra che finora tutte le pretendenti si siano squagliate lungo la strada. Poi se ci sono certe trasferte insidiose si può anche iniziare a giocare le partite senza il coltello tra i denti. Si può lasciare qualche punto qua e là. Oggi nessuna di quelle dietro il Napoli merita il titolo per vari motivi. Chi più, chi meno ha avuto periodi positivi e negativi. Il caso plusvalenze? In questi giorni se ne sono sentite di tutti i colori. Il giudizio del Coni sarà di legittimità, non entra nel merito se siano giusti i 15 punti o no, giudicherà solo se il processo è stato legittimo. La telefonata tra due persone coinvolte nell’inchiesta che dicono che non hanno gonfiato i prezzi, che valore ha? È chiaro che i soggetti coinvolti si sentivano potenzialmente chiamati in causa e dicessero di non aver fatto niente di male. Questo che può provare oltre il fatto che due soggetti si ritenessero innocenti? Può dimostrare la buona fede al massimo. Nel 1980 ci fu un grosso scandalo del calcioscommesse dove due club furono retrocessi in B, tanti giocatori di prima fascia furono squalificati. Tutte queste persone sono state assolte nel processo penale perché quella è un’altra cosa rispetto al giudizio sportivo. La giustizia sportiva è un’altra cosa. Il processo sportivo è sempre stato così, si è dato una sua autonomia e si accettano le regole di questa autonomia. Nel processo sportivo basta la denuncia del tesserato per sanzionare sportivamente. Se chi riceve questa offerta non denuncia, è sanzionabile anche lui. C’è un’oggettiva alterazione dei bilanci della Juventus e lo dice la Consob. Non è detto che questa alterazione si trasformi in un reato. Non è detto che il bilancio alterato comporti il reato di falso in bilancio. La Procura sportiva ha riaperto il caso perché c’era un quadro di intercettazioni e ha ritenuto che i tesserati fossero venuti meno agli obblighi di lealtà. Io ho l’impressione che la difesa della Juventus abbia provato a difendersi sparando in tutte le direzioni. Il filone legato agli stipendi? Sinceramente non vedo come possano non esserci punti di penalizzazione e squalifiche. Questi elementi emersi dall’inchiesta Prisma, non so quanti punti saranno, ma mi viene da pensare che se hai usato questo metodo non so come non si possa usare lo stesso in quest’altro processo.”