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Luciano Spalletti: “Kvara come Salah, la squadra vuole somigliare a Maradona!”

Luciano Spalletti: “Kvara come Salah, la squadra vuole somigliare a Maradona!”

Per la Champions faremo la nostra parte, ma attenzione perché l’Eintracht è forte come noi”.

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, presente quest’oggi al CONI in occasione del premio dedicato ad Andrea Fortunato, ex calciatore di Genoa e Juventus, stroncato dalla leucemia a soli 24 anni, ha detto: “Dobbiamo essere responsabili e divulgare a queste generazioni attuali e future l’importanza del passaporto ematico. Non è più tollerabile che persone perdano la vita facendo questo sport”.

In ricordo di Andrea Fortunato

Il pensiero del tecnico è stato diffuso da Tuttomercatoweb.com in ricordo di un ragazzo gentile e tenace, Andrea Fortunato, la cui passione per il calcio, purtroppo, è svanita troppo presto.

Con Spalletti si continua disquisendo sul presente, dunque del suo Napoli: “Ci vuole calma, molta calma, perché ancora abbiamo del lavoro da fare e un numero di partite che non ci consentono di avere distrazioni. Mi fa piacere che la squadra sia così attenta e vogliosa di giocare le partite una per volta, come sta facendo”.

Il Napoli sta dando il massimo?: “La questione è che se non diamo il massimo non riusciamo ad essere squadra forte, non andiamo a riconoscere la totale qualità che ha la nostra squadra. Se noi entriamo dentro un po’ presuntuosi e convinti che qualcosa ci verrà dato d’ufficio, quell’errore verrà pagato caro. Abbiamo bisogno di essere immersi nella sfida, di riconoscerla in maniera vera e netta attraverso le sue difficoltà. Si va in campo disposti a distruggerci per un risultato. L’emblema è un po’ il secondo gol, dove ha messo la testa Kim su una palla che stava uscendo e con un giocatore della Cremonese che stava calciando: lui è andato lì a metterci la faccia, la testa”.

Tra non molto la Champions League

Luciano Spalletti: “Kvara come Salah, la squadra vuole somigliare a Maradona!”

E’ questo il periodo più esaltante della sua carriera da allenatore?: “Io ho avuto una carriera esaltantissima fin da quando sono partito con i ragazzi, per me è sempre un’emozione fare l’allenatore e andare nello spogliatoio, sentire l’odore dell’erba e far parte di quei momenti lì… Io sono uno fortunatissimo, ho allenato grandissimi calciatori e grandissime squadre e ho sempre dato tutto me stesso. Non ho rimorsi: può succedere tutto, ma vivrò bene perché ho dedicato una vita a questo sport e continuerò a farlo. Quando si fa così diventa più facile accettare gli eventi futuri”.

“Vogliamo somigliare a Maradona”

Quanta emozione vi da il Maradona?: “Noi ce l’abbiamo lì, nello spogliatoio c’è quella statua di Maradona che in molti vanno a toccare. Io pure quando si esce in campo perché lo vogliamo portare nella qualità della nostra squadra: lui è stato uno che ha vinto attraverso il gioco, la qualità, attraverso tutte quelle cose che piacciono ai tifosi. Vogliamo cercare di assomigliargli il più possibile e lo porteremo sempre dietro per gli insegnamenti che ci ha dato”.

Un giudizio su Kvara: “Lui è veramente uno che ha sensibilità nel dribbling, nell’accarezzare la palla, nel portare quelle finte così difficili da cui difendersi. Momo Salah è uno di quelli che ha questa qualità nello stretto e nella finalizzazione così precisa, che non sentiva le pressioni. Lui si vede che è un ragazzo tranquillo: avrà un grandissimo futuro”.