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De Rienzo: Garcia OUT? A me dispiace, non vorrei buttare la croce soltanto su Garcia

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
L’hashtag ‘Garcia out’ è in tendenza su X…
“Sono cose che lasciano il tempo che trovano. Di settimana in settimana, ogni allenatore si ritrova in tendenza. È capitato a Pioli ed Inzaghi lo scorso anno. Bisognerebbe vedere quel che accade in campo. La gara contro il Real, come si era detto, si preparava da sola. Mentre Italiano aveva detto di aver studiato l’avversario, Garcia si è detto sorpreso dalla prestazione dei Viola. La Fiorentina, però, gioca sempre così… Poi ci sono le scelte nella gestione delle risorse, con il gesto di Politano abbastanza eloquente. Seppur – giustamente – condannato dal capitano Di Lorenzo, è un segnale di frustrazione dei calciatori. Togliere Osimhen, l’unico attaccante capace di cerare pericoli, è una scelta incomprensibile. Mario Rui, che era un calciatore chiave anche negli assist oltre che nella costruzione, viene sistematicamente sostituito da un Olivera che, però, non è messo nemmeno nelle condizioni di esprimersi al meglio. Pensate alla conferenza stampa, mentre Italiano, ad ogni domanda tattica, risponde con una evidente competenza in materia, Garcia non fornisce mai spiegazioni sulle sue scelte”
Anche la strategia comunicativa del tecnico pare essere un po’ anacronistica.
“A me dispiace, non vorrei buttare la croce soltanto su Garcia. Tuttavia, credo ci sia un errore principalmente di comunicazione. Il Napoli era ripartito proprio da una comunicazione tra squadra ed allenatore. Gli azzurri avevano chiesto di tornare ad un assetto di gioco che rispecchiasse maggiormente le caratteristiche del gruppo. Nella sfida di ieri, invece, si è tornati ad una disposizione incompatibile con le propensioni degli azzurri. Inoltre, alla squadra era stato comunicato, in estate, che si sarebbe garantita continuità con quanto visto lo scorso anno. Ad oggi, però, i calciatori vedono altro e per questo capisco determinate reazioni. La società doveva essere chiara ed anche le esternazioni in conferenza non posso essere estemporanee rispetto al calcio di oggi”
L’esonero di Garcia può arrivare o il club deciderà di garantire fiducia al tecnico anche per evitare di pagare due ingaggi?
“Chi conosce le dinamiche della dirigenza sa che il club preferirebbe non pagare un doppio stipendio. Tuttavia, se i risultati dovessero continuare a non soddisfare le esigenze, sarebbe quasi una scelta obbligata. Le scelte, in tal caso, non sarebbero troppe. Ci sarebbe soltanto tudor, che ha rifiutato la Salernitana proprio in attesa di una squadra di maggiore spessore. Non escludo che ci sia già stato qualche contatto. La scelta del tecnico credo sia stata sbagliata sin dall’inizio. Il Napoli poteva scegliere un allenatore come Palladino che, a detta di Paulo Sousa, sta cambiando il calcio italiano ed ha il merito di valorizzare i propri calciatori. La società ha scelto, invece, un allenatore che avrebbe dovuto prevedere fosse obsoleto…”
Se il Napoli è una squadra malata, qual è la sua medicina?
“E’ una domanda che andrebbe fatta a Rudi Garcia in conferenza con De Laurentiis al suo fianco. La cura, ad oggi, può essere il dialogo. Ascoltare il gruppo e le sue richieste. Mi dispiace che a pagare debba essere l’allenatore, per un progetto che non può essere a lui consono. Garcia è una persona che mi piace ma, se si vuole dare una scossa, bisogna cambiare subito. Bisogna decidere di ascoltare una delle due parti, ed accogliere le richieste del gruppo, anche per una questione numerica, conviene maggiormente alla dirigenza. Il rischio ulteriore, infatti, è quello di perdere la squadra e di deprezzare il valore di molti giocatori”