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Varriale: Mi auguro di non vedere più una stagione in cui De Laurentiis faccia il capo della comunicazione

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Varriale, giornalista Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Acerbi ha lasciato il ritiro della Nazionale dopo quanto accaduto nella vicenda con Juan Jesus. La scelta è stata di Spalletti o di comune accordo con il calciatore?
“Credo sia una scelta partita dal c.t. In assenza di valutazioni della giustizia federale, si è ritenuto di non poter portare all’estero un calciatore accusato di aver pronunciato una frase razzista. Una scelta saggia in un contesto meno saggio. Difatti, su una vicenda come questa si nota la differenza abissale tra il calcio italiano e un campionato come la Premier, vero parametro di riferimento. Al di là del fatto che Acerbi ha sbagliato un paio di volte, prima in campo e poi nelle dichiarazioni delle ore successive, ci sono gli articoli fintamente originali e le prese di posizione, come quella fatta da Calcagno, in cui si invita a non strumentalizzare. Stimo Calcagno, ma nei giorni scorsi è uscita l’intervista del capo del sindacato dei calciatori inglesi. Leggendo tale l’intervista capisci tante cose. Si comprende come il calcio inglese, rispetto a quello italiano, sia in un’altra galassia… Non parlo di pene esemplari, Acerbi non può essere dipinto come un mostro. Tuttavia, non si può nemmeno pensare di mettere sul banco degli imputati Juan Jesus. È stata una vicenda sgradevole, avvenuta proprio nei giorni di sensibilizzazione contro il razzismo, che spesso si riduce ad una lettura rituale di un comunicato che qualche allenatore fa anche controvoglia. Ora, c’è la possibilità di dimostrare con i fatti di poter reagire con tempestività. Mi auguro che la giustizia sportiva agisca con rapidità”
Qualcuno ha detto che Juan Jesus ha sbagliato in campo, davanti alle telecamere a ridurre il tutto a ‘delle cose da campo’, e poi nel post sui social.
“Non bisogna cadere nel discorso del tifo, in una spirale nella quale si pensa che a Milano difendano Acerbi e a Napoli difendano Juan Jesus. Sarebbe un ulteriore peggioramento di una vicenda già pessima. Juan Jesus aveva ceduto al mal vezzo del definire quegli insulti ‘una cosa da campo’, ma in questi casi non si può essere originali. L’offesa riguarda una cosa intangibile, che in un campo da calcio non deve esserci. Cercare una lettura originale della vicenda non può essere accettabile”
Il Napoli deve credere alla rincorsa Champions?
“I punti e le avversarie sono tanti. Tuttavia, credo che il problema del Napoli sia il Napoli stesso. Se la squadra riesce a garantire continuità nei miglioramenti visti con Calzona, se riesce a contare sulle qualità del proprio nove e a mostrare maggiore solidità difensiva, allora la possibilità di agganciare il quinto posto sarebbe concreta. Continuo a pensare che l’unica squadra veramente superiore agli azzurri sia l’Inter. Ci vuole anche un pizzico di fortuna. Tanto per dire, la Roma, tra le squadre che giocano meglio con l’arrivo di De Rossi, se avesse fatto solamente un punto nelle ultime gare non sarebbe stato uno scandalo. Qualcosa è girato bene ai giallorossi nelle sfide contro Fiorentina e Sassuolo. Anche il Napoli stesso, però, deve meritarsi la fiducia. Sono state molte le volte in cui ha sprecato le occasioni”
Da chi deve ripartire il Napoli la prossima stagione?
“Prima dei giocatori, il Napoli deve ripartire da una organizzazione societaria differente. Le scelte che ha sbagliato De Laurentiis, il prossimo anno non si possono sbagliare. Si deve scegliere un allenatore con cui aprire un nuovo ciclo, supportato da un direttore sportivo, che può essere anche Meluso ma che abbia dei compiti chiari. Mi auguro di non vedere più una stagione in cui De Laurentiis faccia il capo della comunicazione, il direttore sportivo e l’allenatore. Se fa il presidente, come avvenuto nell’anno dello scudetto, e sceglie dei bravi collaboratori, allora ci saranno i presupposti per fare bene. Il Napoli, d’altronde, ha dimostrato di saper ricostruire e scegliere calciatori importanti, anche cedendo i propri uomini migliori. Naturalmente, molto dipenderà dalla possibilità di giocare la prossima Champions, sia dal punto di vista delle finanze disponibili che della capacità di attrarre talenti”
Siamo sicuri che Osimhen andrà via al prezzo della clausola rescissoria?
“Non bisogna mai farsi condizionare troppo dal momento, ma ragionare con un pizzico di memoria. Nonostante qualche battuta d’arresto e qualche infortunio, sono convinto che Osimhen sia tra i primi attaccanti al mondo. Chi fa mercato, nei top club europei, lo sa. Si può pensare che alcuni di essi vogliano risparmiare qualcosa sulla clausola, ma in questo mi fido del presidente De Laurentiis. Anzi, sono convinto che Osimhen sappia già quale sia la sua prossima squadra. Anche la tendenza a non rischiare il calciatore, evitando qualche infortunio, mi induce a crede che si voglia preservare l’investimento”
Il presidente De Laurentiis ha cominciato nuovamente a parlare con Dazn: crede sia avvenuto a causa delle multe?
“Non saprei. Siccome le regole vanno rispettate, le multe credo siano giustificate. Se non rispetti i contratti, inevitabilmente ne paghi le conseguenze. Il Napoli non poteva andare avanti pagando ogni volta 100000 euro di multa. Ciò detto, molte volte De Laurentiis dice cose interessanti, ma tutto finisce in caciara. Certi comportamenti, certe esagerazioni, non aiutano a comprendere appieno ciò che ha da dire, mettendo in risalto soltanto una parte del suo pensiero. Al di là di ciò, è chiaro che l’atteggiamento del patron azzurro, a Barcellona, sia stato oltre le righe”