Esclusiva – Francesco Gullo rivoluziona lo sport con la GulloCam

L’ex calciatore di Campioni, il sogno Francesco Gullo, ospite di Max Viggiani a Casa Serie A, ha parlato della sua Gullo Cam e della possibilità di lanciarla anche all’estero.
Cos’è la Gullo Cam?
Semplice: la GulloCam è la prima telecamera interrata nella storia dello sport. Da quando esiste lo sport, nessuno aveva mai realizzato una cosa simile. Io sono il primo inventore italiano nella storia delle tecnologie televisive sportive. Oggi abbiamo tantissime telecamere—Spidercam, Steadicam—e ognuna ha il suo inventore. La differenza è che sono riuscito a trovare il sistema per portare il telespettatore dentro il campo, qualcosa che le televisioni di tutto il mondo tentano di fare da anni. Riuscire a catturare immagini da dentro il terreno di gioco, soprattutto nel calcio, sembrava impossibile. Invece no.
Grazie a una telecamera tutelata da un brevetto internazionale, di cui sono titolare al 100%, ho ingegnerizzato, con il supporto della Palladini SRL, un meccanismo unico. Gullo non ha inventato la telecamera, ha inventato il sistema che le permette di emergere dal terreno in qualsiasi campo sportivo, per qualsiasi sport.
Quindi può essere adattata a qualsiasi disciplina. Parliamo di calcio perché è il riferimento principale, ma potrebbe essere utilizzata anche in eventi come il Super Bowl e molte altre competizioni?
Può essere applicata in tutto ciò che sia un’area denominata campo sportivo, anche nella stessa Formula Uno, nello stesso basket, dappertutto.
Il meccanismo è molto funzionale, è stato ingegnerizzato soprattutto sul discorso sicurezza, in particolar modo nel calcio, perché ha una discesa, un rientro sottoterra, che non è superiore al secondo quindi ipotizzando come le immagini che stiamo vedendo in un calcio di rigore posizionata nella lunetta l’unica zona in cui non può accedere nessuno durante un calcio di rigore mettiamo caso che ci sia il barella della situazione che va sempre dritto sulla ribattuta prima che barella metta piede vicino al telecamera la telecamera ha già captato l’immagine e non si vedrà più questo è lo scoglio che devo superare nel mondo.
Ad oggi sono pronto, sono uscito con la stampa, ne hanno parlato non solo in Italia ma anche in America, in Germania, in Albania, in Inghilterra, fra poco farò un viaggio in america per incontrare alcuni dirigenti di alcuni sport ma il test ufficiale credo che sia fattibile sia molto vicino qua nel nostro campionato non nascondo che ho già incontrato i dirigenti della lega.
Non voglio dare date ma devo obbligatoriamente farlo entro la fine di questo campionato perché è Ho firmato anche un precontratto con un colosso mondiale di cui non posso parlare perché c’è un patto di riservatezza e quindi c’è anche la possibilità che venga anche finanziata da questo colosso. Sto solo aspettando la Lega che mi possa dare questa grande possibilità. Stiamo già dialogando ed siamo a tanto così a qualcosa che entrerà nella storia del calcio mondiale.
Ma com’è nata questa idea? Da cosa è scaturita?
Tutto è nato da un mio errore. Dal 2009, a seguito di una situazione personale, ho creato Campioni in Tour, un progetto che porto avanti da 15 anni, completamente da solo. Faccio giocare i bambini negli stadi di Serie A e Serie B e, il giorno dopo, porto giocattoli nei reparti pediatrici delle città in cui siamo stati. Sette anni fa, allo Stadio Euganeo di Padova, mi sono dimenticato di spegnere l’impianto di irrigazione. Quando organizzo eventi in questi grandi stadi, devo sempre ricordarmi di farlo, ma quel giorno mi è sfuggito.
Per farla breve: c’era un bambino che stava calciando un rigore su una delle mie porte piccole. A un certo punto, parte l’irrigatore e colpisce dritto il pallone, il bambino e la porta. In quel momento, io non ho visto l’acqua… ho visto esattamente quello che state vedendo voi oggi.
Ovviamente, finché non verrà utilizzata in una partita ufficiale, in un test ufficiale, resta solo un’idea supportata dall’ufficio stampa. Devo dimostrare al mondo la bellezza di questa telecamera. Ho avuto la disponibilità di quattro grandi ex giocatori, tra cui il campione del mondo Simone Perrotta—che ringrazio di cuore—insieme a Stefano Sorrentino, Fabio Moro e Davide Dionigi.
Forse questa innovazione, che potrebbe portarmi in un altro mondo, è anche il frutto del mio percorso. Ho sempre cercato di comportarmi bene, e chissà… magari qualcuno da lassù mi ha dato una mano, mi ha fatto “alzare lo spruzzino”. E forse mi darà anche la forza per fare tante altre cose positive.
Abbiamo ingegnerizzato sia la telecamera che il meccanismo, grazie anche alla collaborazione di Riccardo Poma, uno dei migliori registi della Lega Serie A—nonché responsabile della regia della Supercoppa in Arabia—che ha già un contratto con la mia società.
Il sistema permette alla telecamera di essere angolata sottoterra. Cosa significa? Se, ad esempio, posizioniamo la telecamera tra la panchina e l’area del corner, possiamo ottenere inquadrature esclusive anche fuori dal campo. Mettiamo che l’angolazione verso la panchina sia di 45 gradi: il regista può orientare la telecamera da remoto in tempo reale e catturare, in appena due secondi, un’esultanza spontanea dell’allenatore dopo un gol, senza che lui se ne accorga. Un modo innovativo per arricchire la visione con contenuti unici e coinvolgenti.
Crea dei problemi di sicurezza?
No. Attualmente si gioca su manti erbosi sotto i quali sono installati dai 14 ai 16 irrigatori, tutti collegati a una centralina esterna dello stadio. Se uno di questi spruzzini si solleva durante la partita—cosa già successa in alcune situazioni, soprattutto in Bundesliga—la gara deve essere interrotta. Inoltre, i giocatori e gli arbitri si muovono sotto la Spidercam, sospesa tramite quattro cavi. Nonostante sia ampiamente testata, se uno di questi cavi dovesse scollegarsi, la telecamera, pesando molto, potrebbe causare gravi incidenti. Il mio meccanismo, invece, è cablato direttamente alla regia e funziona esclusivamente tramite i suoi comandi. Questo rende matematicamente impossibile che si sollevi in modo autonomo o non controllato.
Un’applicazione simile, integrata con il VAR, non potrebbe essere la soluzione ideale per eliminare finalmente tante polemiche?
Sarà sicuramente un ulteriore punto di vista, oggi assente, che potrà supportare la sala VAR nell’analisi di alcuni dettagli decisivi. Faccio un esempio semplice e diretto: l’ha preso o non l’ha preso? L’ha toccato o no? Questa tecnologia offre senza dubbio un elemento in più per chiarire situazioni controverse.
Conoscendo bene la mia invenzione, so che può essere utile in due posizioni specifiche. Se posizionata nell’area di rigore, può verificare se il portiere rispetta l’obbligo di tenere almeno un piede sulla linea al momento del tiro. Con uno zoom digitale sul replay, sarebbe possibile rilevare anche lo spostamento di un millesimo di secondo prima della partenza del pallone, eliminando ogni dubbio.
Se invece viene installata lateralmente, a circa 25 metri dalla porta e allineata con l’area di rigore, potrebbe aiutare a valutare i casi di fuorigioco attivo sulle ribattute. Se un giocatore segna partendo in anticipo rispetto al momento del tiro, la telecamera consentirebbe di annullare correttamente il gol.
Insomma, è uno strumento che può davvero ridurre le polemiche e aumentare l’equità delle decisioni.
