Conte: sono 11 partite, 11 battaglie, 11 finali

Ph CasaNapoli
Conte: sono 11 partite, 11 battaglie, 11 finali
Ecco un estratto delle sue risposte ai giornalisti presenti.
Conte: Cos’ĆØ cambiatoĀ dopo il “se vogliamo, possiamo”?
“Niente, cosa doveva cambiare?
Abbiamo continuano ad allenarci con la stessa maniera, voglia, non cambia niente in base alle parole, bisogna fare i fatti, le parole se le porta via il vento.
Ci siamo allenati sempre dando il massimo, non ĆØ cambiato niente e non so cosa doveva cambiare.
L’ambizione deve essere figlia del lavoro, dobbiamo esserlo perchĆ© lavoriamo tanto.
Il fatto di aver fatto un’ottima partita con l’Inter, che ĆØ la squadra di riferimento e da battere, ci ha fatto piacere.
Se confrontiamo le due partite sono state, nonostante i due pareggi, totalmente diverse.
Sicuramente ci deve dar forza, ma la settimana prima se la guardiamo ci indeboliamo perchƩ abbiamo perso col Como.
I campionati li vince chi ĆØ regolare, senza alti e bassi.
L’obiettivo l’ho sempre detto, ĆØ rendere orgogliosi i nostri tifosi.
Fa piacere fare prestazioni importanti come contro l’Inter anche se poi alla fine abbiamo pareggiato, non vinto, quindi per chi pensa alla vittoria ed ĆØ un vincente anche un pari ĆØ una mezza delusione, anche se ottenuto contro l’Inter e meritando molto di piĆ¹.
In ogni partita dobbiamo cercare i 3 punti.
Poi spesso ci siamo riusciti, altre volte abbiamo fatto piĆ¹ fatica come nell’ultimo mese in cui abbiamo fatto quattro pari ed una sconfitta.
Ma fa parte del percorso di un campionato e dobbiamo lavorare, recuperare tutti, cercare di fare anche scelte sotto tutti i punti di vista ed in alcuni momenti dobbiamo essere bravi a stringere i denti.
Zero preoccupazioni, zero ansie e zero problemi”.
Conte e la cittĆ
“Nelle mie esperienze ho sempre cercato di vivere la cittĆ , gli umori, ĆØ fondamentale, anche per me stesso, non sono il tipico allenatore che finisce l’allenamento e va a casa.
Se vado a casa continuo a lavorare, quindi ogni tanto c’ĆØ bisogno di staccare, calarsi nella realtĆ dove lavoriamo e aiuta pure nel lavoro.
Ho la possibilitĆ di stare in una cittĆ che offre davvero tanto e cerco con la famiglia di sfruttare le occasioni e vivere la storia e le dinamiche della cittĆ .
Si capiscono tante cose del popolo napoletano che stando chiuso nel mio mondo non percepirei.
L’unica cosa che sento dire dai tifosi dall’inizio ĆØ “grazie”, per quello che stiamo facendo.
Per me ĆØ la cosa piĆ¹ importante perchĆ© significaĀ che il lavoro ĆØ apprezzato dal popolo napoletano.
Incontro anche persone di una certa etĆ che ringraziano, ĆØ importante trasferire la passione che ci stiamo mettendo e ad ogni partita usciamo con la maglia sudata. I sacrifici sono apprezzati”.
Come sta Mc Tominay
“Ha avuto un sovraccarico, un paio di giorni s’ĆØ allenato un po’ di meno rispetto agli altri.
Abbiamo 24 ore e valuteremo la soluzione migliore insieme al ragazzo.
Gilmour ha fatto una grandissima gara contro l’Inter e sono stato chiaro con i ragazzi: nelle ultime 11 gioca chi merita.
Non c’ĆØ posto fisso, perchĆ© sono 11 partite, 11 battaglie, 11 finali, non ci sono crediti.
Gilmour ha fatto benissimo con l’Inter, giocherĆ con la Fiorentina.
FarĆ bene? rigiocherĆ la prossima.
Chi sta fuori dovrĆ farmi cambiare idea”.
L’avversaria di domani
“La Fiorentina ĆØ forte, ha fatto un ottimo mercato a gennaio, poco tempo fa ha battuto l’Inter 3-0 e fatto 2-1 fuori casa.
Ci darĆ filo da torcere, dovremo essere pronti, sapendo che passeggiate di salute non ce ne saranno.
Dovremo mettere in campo tutto quello che abbiamo, valorizzando tutto ciĆ² che abbiamo come rose e scelte, andando al di lĆ di tutti gli ostacoli”.
Con che modulo gioca il Napoli
“La squadra ora ha tante conoscenze, abbiamo fatto della necessitĆ una virtĆ¹.
Nelle difficoltĆ abbiamo ampliato le conoscenze, ora in campo portiamo tante conoscenze tattiche diverse che ci danno possibilitĆ di sopperire.
Il calcio di oggi non ha un solo sistema, magari uno in fase offensiva ed uno in fase difensiva, trovi cose diverse rispetto a prima, il Napoli ĆØ migliorato molto su questo.
Quando cambi qualcosa lo fai per due motivi o perchĆ© non sei convinto o per necessitĆ .
Io cerco la soluzione migliore, poi devi rispettare le caratteristiche dei giocatori.
Nella mia idea ci sarebbe un’idea di calcio diverso ma antepongo le caratteristiche dei calciatori alle mie convinzioni perchĆ© all’inizio del percorso ti ritrovi cose che non hai proprio creato tu e col tempo modelli e costruisci.
Ma le partite vanno sempre giudicate nella globalitĆ non nel fatto quando si ĆØ segnato o preso gol”.